Un corteo del primo maggio sotto una pioggia battente ma terminato col sole. Ed all’insegna del lavoro perduto, almeno nel Reggiano dove la crisi delle coop e di quasi tutti i marchi storici ha falcidiato risparmi e posti di lavoro.
I messaggi lanciati dal palco, tutti incentrati sulla crisi restano comunque fiduciosi che questo territorio e tutto il Paese riusciranno a superare questo difficile momento. Tante le tante vertenze aperte, dalla Unieco alla Terex passando per Coopsette e Artoni, i cui lavoratori hanno sfilato in prima fila lungo le strade di Reggio Emilia. Ma dal primo maggio reggiano alla fine arriva un messaggio di speranza a patto che si firmi «un patto sociale in cui tutta la comunità territoriale guardi al futuro. Un patto di competitività e legalità proprio qui da Reggio dove si celebra uno dei più importante processi alla mafia che ha mangiato sulla testa delle persone grazie alla crisi».
Il corteo organizzato dai sindacati confederali è partito da via Emilia San Pietro. In prima fila i lavoratori di Unieco, subito dietro quelli della Cmr e poi Terex, Artoni, Coopsette. Tanti i cartelli, soprattutto contro i governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni: “La Fornero e Renzi hanno fatto morire il primo maggio”, si legge in uno di questi. Molti hanno scritte che rimandano al mondo del 2.0, “www.dignitàlavoro.it”, altri sono ironici e ficcanti: “AAA lavoro cercasi! Speriamo nei tornei di calcetto!”.
Poi tutti in piazza della Vittoria per i comizi finali ed il classico concertino all’insegna dei diritti e del lavoro.