Piombino, Usb: “Nazionalizzare l’acciaio italiano”

Riceviamo e pubblichiamo da Usb – Lavoro Privato Piombino: 

“In questo periodo c’è un silenzio assoluto, cade pure il governo e come sempre a farne le spese saranno più di 100 mila lavoratori in tutta italia.
Tra tavoli di crisi, decreti approvati “salvo intese” – che non ci saranno – e stabilizzazioni non concluse, sono finiti nel tritacarne politico operai, bancari, precari della scuola e della pubblica amministrazione. C’erano quelli che avevano già brindato dopo l’ultimo consiglio dei ministri tenuto a poche ore dall’esplosione della crisi nel Governo, sia quelli che erano in attesa degli aggiornamenti dei tavoli rinviati a settembre. La domanda per tutti è: cosa succederà ora?

Dopo aver mandato via una multinazionale Algerina, e proclamando vittoria per l’arrivo di una multinazionale Indiana, oggi dopo un anno non e’ ancora stato fatto nient,e parole parole parole, e i lavoratori sono stanchi sopratutto a livello psicologico e salariale.
USB Piombino informa i lavoratori che  il Governo e la Regione avevano stanziato ulteriori 100 milioni di euro per Jindal per le bonifiche per la sicurezza ambientale e per le nuove tecnologie. Jindal in tutto questo non ha ancora presentato niente di concreto. Ad Ottobre scade la Cig per i lavoratori della Piombino Logisics e successivamente da Novembre agli altri. Non è stato ancora dichiarato dal Governo o dal Ministro dello Sviluppo Economica il rinnovo, che cosa succederà pure a Piombino?

Ormai è un dato di fatto anche se tanti non ci vogliono sentire oppure hanno fatto patto con il diavolo, l’una opzione rimane che il Governo ma sopratutto una volontà di tutta la politica Italiana, si riprenda lo stabilimento e avvii le pratiche per la Nazionalizzazione. L’esempio di Taranto e di Piombino dovrebbe far riflettere le istituzione su queste multinazionali, vengono qui per sfruttare i lavoratori, i territorio e gli impianti vecchi di 30 anni mettendo in pericolo la sicurezza di chi lavora. Alitalia è stata venduta con una forte partecipazione statale tramite Ferrovie dello Stato e Cassa Depositi e Prestiti. Lo stato essendo padrona della rete ferroviaria italiana, perché non investire in un’azienda che produce rotaie per far viaggiare i treni come l’acciaieria di Piombino? USB è per la nazionalizzazione del acciaio italiano”.

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