Roma – Dare avvio ad un piano di smantellamento delle parti non più utilizzabili e abbreviare il più possibile i tempi di presentazione dello studio di fattibilità della seconda fase del Piano industriale: sono queste le due richieste che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha rivolto ai rappresentanti di Jindal SW, al termine delle anticipazioni fatte da Jindal SW sul piano industriale per il rilancio delle acciaierie di Piombino.
Nel salone degli arazzi del Ministero per lo sviluppo economico si sono ritrovati i rappresentanti del Ministero, le organizzazioni sindacali, il sindaco del Comune di Piombino, il presidente della Regione Toscana, l’Autorità portuale, il commissario per la ex Lucchini, un rappresentante di Aferpi e il consulente del presidente Jindal, Vivendar Bubbar, l’assistente alla direzione generale per la finanza strategica, Divyakumar Bhair e il general manager per il marketing internazionale, Narender Sharma, insieme al consulente italiano di Jindal, Fausto Azzi.
“Se Jindal – ha precisato il presidente Rossi – darà avvio a breve alla fase di smantellamento, potremmo arrivare all’impiego di altri 200 lavoratori, oltre ai 435 previsti da qui a fine 2018. E, vista la lunga fase di attesa, sarebbe importante che l’azienda riuscisse ad abbreviare i tempi di presentazione di ciò che prevederà la seconda fase , quella dedicata ai nuovi investimenti sui forni elettrici. Se cosi accadrà sarà possibile occupare altri lavoratori. Il nostro obiettivo è infatti quello di far tornare al lavoro tutti gli attuali duemila addetti. E contiamo di riuscirci”.
Per ciò che riguarda gli impegni delle istituzioni, il presidente Rossi ha annunciato la convocazione, alla fine della prossima settimana, di una riunione per definire i contenuti dell’Accordo di programma che le istituzioni locali dovranno sottoscrivere, insieme ai Ministeri dello sviluppo economico, del lavoro, dell’ambiente e dei trasporti e ad altri soggetti pubblici, con l’acquirente. Alla riunione il presidente Rossi inviterà anche i sindacati. L’obiettivo è quello di arrivare entro la prima metà di giugno alla firma sul programma che definirà gli impegni della parte pubblica e quelli a carico del privato per favorire la rinascita del polo produttivo di Piombino.
Rispondendo alla domanda se sia preoccupato per possibili rallentamenti dovuti al nuovo Governo, il presidente Rossi ha detto di “sperare proprio di no” e di contare sul fatto che tutto procederà secondo le linee fin qui seguite, “in modo concertato, coerente, nel rispetto dei lavoratori che con il loro impegno e la loro lotta sono alla base di questo risultato. Ci siamo sempre mossi con grande sinergia e questo è stato il risultato”.
Il gruppo Jindal SW, dopo aver affidato l’illustrazione di numerose diapositive sulla sua capacità produttiva e sui programmi per Piombino al direttore del marketing internazionale, Narender Sharma, ha lasciato la replica alle richieste di sindacati ed istituzioni al fiduciario Fausto Azzi, che ha parlato del frutto di una prima ricognizione, ha promesso che una volta preso possesso del sito potranno dettagliare meglio la proposta e si è detto pronto alla massima concertazione con istituzioni e sindacati. Ha aggiunto di non voler “strapromettere” e ha riconfermato che l’intenzione é quella di andare alla realizzazione di due forni elettrici, aggiungendo l’impegno a cercare di dare lavoro anche agli addetti dell’indotto.
Da parte di Giampiero Castano, dirigente del Mise che si occupa di crisi aziendali, è stato sottolineato che, sulla base di verifiche con il Ministero del lavoro, a legislazione vigente, c’è la possibilità di garantire quasi integralmente il periodo del piano industriale con gli ammortizzatori. Tutti i presenti hanno ritenuto di approfondire ulteriormente la questione con l’impegno a garantire una copertura per tutti i lavoratori nella fase di attuazione del Piano industriale.