Roma – Il Ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha incontrato oggi in videoconferenza Sajjan Jindal, presidente del gruppo JSW, per un confronto sul futuro produttivo del sito siderurgico di Piombino. Hanno partecipato alla riunione anche i Sottosegretari Alessia Morani e Alessandra Todde, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il Presidente e Ad di JSW Italy Virendar Bubbar.
E’ stato un confronto collaborativo e costruttivo – informa un comunicato del Ministero – che ha consentito di delineare un percorso condiviso che garantisca i lavoratori e il prosieguo delle attività produttive a Piombino, anche in conseguenza dell’emergenza Covid che ha reso ancora più complessa la situazione dell’intero settore nazionale e internazionale dell’acciaio.
Patuanelli ha sottolineato che anche le acciaierie di Piombino si inseriscono pienamente nell’ambito del piano allo studio del Governo per supportare un nuovo modello di siderurgia ecosostenibile in Italia. Per questo motivo, il Ministro ha manifestato la disponibilità ad agevolare la ripresa produttiva del sito e ad accompagnare gli investimenti necessari all’ammodernamento degli impianti anche prevedendo un possibile ruolo attivo dello Stato.
Nel pacchetto degli interventi che andranno definiti alla luce del nuovo piano industriale che Jindal si è impegnato a presentare entro due settimane, entreranno misure per modernizzare lo stabilimento di Piombino, garantendo all’azienda la liquidità necessaria per la produzione e gli investimenti, la definizione di un costo dell’energia più funzionale alla sostenibilità economica dell’acciaieria toscana.
A questi strumenti si aggiungeranno quelli collegati al nuovo accordo di programma nel quale rientrano gli interventi in tema di logistica, infrastrutture e ambiente. Il prossimo mercoledì 10 giugno il Sottosegretario Alessia Morani si recherà in visita al sito siderurgico di Piombino dove incontrerà i sindacati per informali sull’evolversi del confronto in corso con JSW Italy.
“Un incontro costruttivo e che consente di fare un altro passo in avanti”, ha commentato il presidente della Toscana Enrico Rossi. I passi avanti con cui si è concluso l’incontro sono in sintesi l’inserimento di Piombino, da parte del Governo, all’interno di una strategia nazionale per l’acciaio (da Taranto a Terni al nord-Italia) che convince anche Rossi, la disponibilità ad un ruolo attivo e temporaneo dello Stato nella società JSW Steel Italy Piombino, l’impegno del ministero ad agevolarne la ripresa produttiva, all’interno di un nuovo modello di ecosiderurgia, lavorando sul costo dell’energia e su altre questioni aperte a fronte, da parte dell’imprenditore Jindal, della presentazione di un “piano industriale ponte”, così definito da Rossi, entro due settimane.
“Occorre da subito intervenire sulla situazione congiunturale che si è creata, per poi rilanciare un piano di investimenti di più lungo termine – dice Rossi – e in questo frangente ho suggerito l’utilità per l’appunto di un piano industriale ponte”. Costo dell’energia, condizione essenziale per fare investimenti, e gare Rfi (nel rispetto della concorrenza) rimangono elementi chiave.
Ma per il rilancio delle acciaierie il presidente della Toscana invita anche a valutare, politicamente, lo strumento di nuovi fondi europei. “Il Just Transition Fund – spiega – passa da 7,5 a 40 miliardi, con finanziamenti a fondo perduto pari al 15 per cento dell’investimento. Tra le aree geografiche individuate precedentemente l’area di Piomb ino non rientrava, ma con una estensione così importante delle risorse aggiuntive si potrebbe immaginare un aumento del numero dei territori identificati”. Un suggerimento a spingere perché ciò avvenga.
Piombino è il secondo polo siderurgico in Italia, dopo l’Ilva, e la sue acciaierie sono l’unica realtà italiana specializzata nella produzione di acciai lunghi, quelli usati ad esempio per le rotaie ferroviarie. Vi lavorano ancora 1.800 dipendenti diretti che, con le maestranze di altre aziende come Liberty Steel Magona e Tenaris Dalmine e l’indotto di piccole e medie imprese e servizi industriali, fa lievitare il numero dei lavoratori almeno a quota 5000, su una popolazione di 34 mila residenti.
Il gruppo indiano Jindal ha già investito su Piombino 330 milioni di euro, tra acquisizione, capitale circolante, investimenti iniziali e copertura dei 43 milioni di perdite registrate tra il 2018 e il 2020, mantenendo l’occupazione anche grazie agli ammortizzatori sociali. La Toscana ha investito 150 milioni.
Foto: Sajjan Jindal con il presidente della Toscana Enrico Rossi