Firenze – Cosa può la pioggia contro la voglia di ritrovarsi per celebrare il 70esimo della riapertura della scoutismo dopo la pausa forzata del fascismo? Niente o quasi. Infatti, erano in circa duemila, ieri, a Firenze, in piazza Annigoni, per celebrare i 70 anni dalla ripresa delle attività dopo lo scioglimento di tutte le associazioni scout italiane imposto dal Fascismo nel 1927. Fin dalla mattina, gruppi di volontari hanno allestito la piazza che intorno alle 15,30 si è riempita di lupetti, esploratori, rover, capi di Agesci, Cngei e Masci provenienti da tutta la provincia.
A portare il saluto delle istituzioni è stata la vicesindaca di Firenze, Cristina Giachi, che nel suo intervento ha esortato i ragazzi a far valere la propria scelta di essere scout, aiutando gli altri e stimolando a fare il meglio chi è chiamato a prendere decisioni nella nostra comunità. Dopo il saluto del Vescovo di Firenze, Giuseppe Betori, è stata la volta delle testimonianze di chi, nel 1944, ha contribuito a far rinascere lo scautismo a Firenze, lasciandosi alle spalle i difficili anni della Giungla Silente, durante il quale le attività proseguirono clandestinamente e con grandi rischi e difficoltà. Per il Cngei è intervenuto Franco Paloschi, che proprio nel 1944 fu tra i primi a pronunciare la promessa scout nella rinata associazione della quale, per 62 anni, è stato socio attivo.