Firenze – Va in scena sabato 16 marzo in prima nazionale al Teatro Goldoni di Firenze alle ore 20,00 lo spettacolo PINOCCHIO, frutto del percorso di collaborazione artistica iniziato nel 2018 di Opus Ballet, diretto da Rosanna Brocanello, e Giardino Chiuso, diretto da Patrizia de Bari e Tuccio Guicciardini e realizzato in coproduzione con Versiliadanza e con Fondazione Fabbrica Europa ,ed in collaborazione con Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino.
In scena dieci sono i danzatori : Tamara Aydinyan è l’ interprete armena, proveniente dalla compagnia Small Theatre/NCA di Yerevan, che incarna Pinocchio, affiancata da Leonardo Diana, Lorenzo Di Rocco, Isabella Giustina, Gianmarco Martini Zani ,Stefania Menestrina, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Françoise Parlanti e Jennifer Rosati. Lo spettacolo si avvale della partecipazione straordinaria dell’attore Virginio Gazzolo che recita testi da Collodi, Kleist, Rilke, Hugo, Baudelaire, Meyerhold. Firma la coreografia Patrizia de Bari, la drammaturgia è curata da Tuccio Guicciardini , i video creati da Andrea Montagnani , i costumi disegnati da Santi Rinciari.
Riproporre un Pinocchio in danza, uno dei personaggi più conosciuti al mondo, non è mai banale. Il celeberrimo burattino di legno è stato protagonista di innumerevoli letture sceniche, dal teatro alla danza, dal musical al cinema, con più o meno fortuna, con più o meno correttezze drammaturgiche, con più o meno rispetto per il fantastico e controverso personaggio collodiano; ma è proprio questa facoltà camaleontica che ha contribuito a costruire il suo indiscusso successo. Sezionato, ridotto, stravolto, rivolto, Pinocchio riesce sempre, da buona “birba”, a mantenere la sua coerenza, il suo impertinente sguardo di burattino, il suo buon nome.
“Le parole di Kleist che aprono lo spettacolo, tratte dal “Trattato delle marionette”,-dichiara Tuccio Guicciardini, autore della drammaturgia – ci danno l’opportunità di situare immediatamente il nostro Pinocchio in una lettura intuitivamente riconoscibile. La marionetta si colloca tra il divino e il terreno, ricreando continuamente quella fase irripetibile che viene spesso coniugata con l’opera d’arte, la stessa condizione soprasensibile dell’artista, che percepisce la realtà quotidiana con alti punti di vista, libero, per quanto possibile, da retaggi sociali e umani, nella condizione di un “quasi” semidio”
Un legno magico, quindi, misteriosamente e consapevolmente apparso nella bottega di Mastro Ciliegia pronto per una nascita meravigliosa, intricante e fantastica di un personaggio che trascende inequivocabilmente dal quotidiano umano e immediatamente pronto per una fuga verso la scoperta e la ingenua curiosità di far parte del mondo terreno.
Lo spettacolo prevede una replica domenica 17 marzo alle ore 16,30 ed è programmato per le scuole in quattro matinée che si snodano dal 12 al 15 marzo alle ore 10.30.
Foto di Salvatore Abrescia