Sarà il vasto comparto dei servizi – che incide per il 60% sulla formazione del valore aggiunto provinciale – a mantenere in territorio positivo l’andamento dell’economia reggiana nel 2019, con una crescita che le stime di luglio, contenute negli “Scenari per le economie locali” elaborati da Prometeia e analizzati dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia, indicano in un +0,2%.
Il saldo ipotizzato per la fine dell’anno, seppur modesto, è superiore di un decimale a quello espresso dalle stesse indagini alla fine dello scorso mese di aprile.
Le cose, poi, dovrebbero andare meglio nel 2020 quando il Pil reggiano dovrebbe riprendersi e crescere dello 0,8%.
Dovrebbero essere i servizi, come si è detto, a supportare il leggero incremento, con un aumento del Pil pari allo 0,3% (in aprile era previsto un +0,1%) che dovrebbe poi consolidarsi ulteriormente nel 2020 con un +0,7%.
Ad incidere sulla limitata crescita dell’economia reggiana è la previsione sull’andamento del settore manifatturiero, cui fa capo circa un terzo del valore aggiunto provinciale. Gli “Scenari” di luglio ipotizzano, infatti, un’ulteriore contrazione rispetto a quanto previsto nelle elaborazioni precedenti, indicando la flessione nello 0,6% (il calo era indicato nello 0,1% in aprile), e rinviando la crescita (+0,5%) al 2020.
In lieve ripresa sia l’agricoltura, il cui valore aggiunto dovrebbe incrementarsi dell’1,6%, che il settore delle costruzioni (+5,3%).
Relativamente all’interscambio commerciale, le esportazioni sono previste ancora in crescita, con un incremento che dovrebbe attestarsi al +1,8% nel 2019 e migliorare poi nel 2020, quando si ipotizza un incremento del 3,1%.
Buone notizie arrivano dall’andamento del mercato del lavoro, con un aumento del tasso di occupazione (cioè del rapporto tra occupati e popolazione presente) che sale dal 45,4% ipotizzato nelle stime di aprile al 46,4% delle attuali, per poi rafforzarsi ulteriormente nel 2020 con un 46,6%.
La conferma del miglior andamento dell’occupazione viene anche dal dato riferito al tasso di disoccupazione, stimato da Prometeia al 4% per il 2019 e previsto in ulteriore flessione nel 2020 (3,8%).
Confermato al +2,4% l’incremento per il 2019 del reddito disponibile delle famiglie con un aumento della spesa per i consumi finali delle stesse pari all’1,4%.