Pignorati quattro automezzi nella sede del Parma Fc

Creditori in azione, per il presidente Manenti gli stipendi sono in arrivo. Ma la Procura chiede il fallimento.

Ufficiali giudiziari e primi pignoramenti nella sede di Collecchio del Parma Fc. Ieri la scadenza del pagamento degli stipendi ai giocatori, promessi e garantiti dal neo presidente Giampietro Manenti, è passata senza novità di rilievo. Si spera che i bonifici siano in arrivo o, quanto meno, in “transito”, ma nel frattempo le azioni di altri creditori hanno portato al sequestro di quattro automezzi da parte dell’ufficiale giudiziario.

Manenti era in Slovenia (dove ha sede la sua Mapi Group) per seguire da vicino l’iter dei bonifici internazionali, e la squadra ha incontrato nel pomeriggio il presidente dell’Aic Damiano Tommasi, dopo la ripresa degli allenamenti: al termine dell’incontro, la decisione di concedere un’altra settimana (fino a lunedì 23) per il pgamento degli stipendi. Ma intanto in mattinata l’ufficiale giudiziario è intervenuto al Centro sportivo di Collecchio e ha sequestrato un’Alfa Romeo 147 e tre furgoni (nei giorni scorsi erano stati sottratti anche alcuni attrezzi dalla palestra), per un debito pregresso di circa 100mila euro che la società avrebbe accumulato nei confronti di Equitalia. Non ci sarebbero collegamenti fra l’attuale momento di attesa degli stipendi e l’attività del tribunale.

Mentre Giampietro Manenti stava effettuando la sua corsa contro il tempo per riuscire a pagare gli arretrati ed evitare messa in mora e punti di penalizzazione (il Parma ne rischia fino a cinque), un’altra novità è arrivata da Energy T.I. Group, società che detiene il 10% delle azioni del Parma Fc. Questa mattina, infatti, l’azienda energetica ha chiesto un’azione di responsabilità verso gli amministratori del Parma che si sono susseguiti negli ultimi mesi. La denuncia è stata presentata al Tribunale delle Imprese di Bologna.

Già domenica all’Olimpico, dove il Parma è riuscito a strappare un pareggio alla Roma, Manenti non era stato risolutivo: “Posso dire tranquillamente ai tifosi che ce la faremo, poi i tempi sono quelli che sono, ci siamo insediati solo qualche giorno fa. Confidiamo di cominciare a fare passi importanti da lunedì”.

In ballo ci sono almeno 20 milioni di euro, solo per gli stipendi arretrati di giocatori e dipendenti. L’indebitamento netto complessivo della società gravita invece oltre i 95 milioni. Le prossime ore appaiono a questo punto decisive per scoprire quale sarà il futuro della società. Ammesso che ne abbia ancora uno.

LA PROCURA CHIEDE IL FALLIMENTO

Come se non bastasse, la Procura di Parma attraverso i pubblici ministeri Paola Dal Monte, Giuseppe Amara e Umberto Ausiello ha chiesto il fallimento del Parma Fc per inadempienze fiscali. L’udienza è stata fissata per il 19 marzo. All’istanza di fallimento della Procura si aggiunge anche quella un fornitore, che rientrerà nella stessa procedura. Per ora è ignota la sua identità e anche l’ammontare della cifra che dovrebbe riscuotere. Il decreto di fissazione dell’udienza prefallimentare, emesso dal tribunale, è stato notificato alle parti interessate proprio nelle ultime ore.

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