Pievescola (Siena) – Una delizia per il palato, gli occhi, l’anima. La Corte del fungo, in particolare il porcino, è ormai dichiaratamente Pievescola. Alle pendici della Montagnola senese, al di là della cresta che guarda Siena, questo paese dalla antiche radici nella storia (la sua piccola chiesa romanica è un vero gioiello, data di “prima citazione” nei documenti, 1032) alla sua Quarantunesima Sagra del Fungo, è giunto all’eccellenza assoluta. Almeno per quanto riguarda ciò che pensano gli avventori, che nello spiazzo sovrastante la piazza in cui si affacciano le case e la chiesa trovano completa soddisfazione per le papille gustative. Una delizia di sapori che ha come tema e nota dominante il fungo, in particolare il porcino, in particolare il superbo e regale porcino fritto. Non da meno tutto il resto, dagli antipasti al coniglio ripieno ovviamente di funghi, alla carne alla brace, con una menzione particolare per un antipasto geniale, uno sformatino di polenta, freddo, servito su letto di purea di porcini, con quattro losanghe di pappa al pomodoro, con una corona di dadolini di funghi tiepidi, da attibuirsi allo chef Daniele e al suo agguerritissimo staff. Roba da leccarsi le dita.
Ma se tutto ciò che viene portato in tavola è degno di schietta approvazione, la caratteristica di questa festa è anche un’altra nota. Una nota che affonda nel cuore stesso della cittadinanza, che, come racconta Luca, uno dei volontari che hanno reso grande questa manifestazione, “ama la sua festa”. Tant’è vero, come aggiunge, che “si riesce tutti gli anni a renderla sempre più bella”. Ed è proprio così, almeno stando agli appuntamenti che rendono piacevole e interessante per turisti e avventori vecchi e nuovi, giungere in questo piccolo paese immerso in uno dei panorami più belli del mondo e trascorrervi non solo il tempo per gustare i suoi piatti meravigliosi, ma anche l’intero giorno fra appuntamenti di spettacoli, arte cultura, sfilate canine, auto d’epoca e tanto altro (info:www.sagradelfungo.it). Numeri? Eccoli, per bocca delle meravigliose donne del paese: “Ieri sera, 250 persone a cena, oggi circa 400, sono migliaia”. La festa dura dal 5 al 7 settembre, e replica nel prossimo fine settimana, 11, 12, 13 e 14 settembre.
La “macchina” organizzativa e le idee sono il pane del comitato organizzativo della sagra, nato il 6 ottobre 1974 da un gruppo di cittadini che decise di valorizzare i porcini della Montagnola senese e il vino dei Colli senesi. A tutt’oggi è formata da 13 componenti oltre al presidente, Simone Franchi, e al vicepresidente Alessandro Canocchi. Tredici persone e un paese intero, per una festa che, spiega Luca, “ha il suo punto di forza nelle donne di Pievescola”. Ed ecco la ragione: “sono loro che portano in cucina competenza ma anche creatività, capacità pratica e inventiva”. Spronate e guidate da uno splendido maestro, lo chef Daniele. Infine, lunga tavolata tutti insieme, con ciò che rimane del banchetto, i ragazzi del paese che hanno prestato servizio ai tavoli, le donne, lo chef, i presidenti, i volontari Vincenzo ancora vestito da cucina e Enrico, “è sempre stato presente a tutte le edizioni”, tutti a tavola fra applausi e brindisi, in un’ovazione al cibo, al Fungo, all’ospitalità. Vale a dire, alla Toscana.