Pietrasanta (Lucca) – Cosa succede a Pietrasanta? Domanda legittima, dal momento che, in un periodo di privatizzazioni ed esternalizzazioni, l’amministrazione cittadina non più tardi di 15 giorni fa decide di affidare a una società pubblica, la Pietrasanta Sviluppo spa (al 100% di proprietà comunale) la gestione della farmacia comunale. Infatti, a fronte di andamenti di bilancio scoraggianti, la giunta precedente (di centrodestra) e quella attuale avevano in un primo tempo valutato opportuna la vendita a privati. L’opposizione di sinistra insorse. Così, dopo una riflessione, la gestione è stata affidata a Pietrasanta sviluppo spa. Come mai non si sceglie di affidarsi a privati o esternalizzare? Visti gli ottimi risultati ottenuti nella gestione di altri servizi pubblici, la giunta nutre la profonda fiducia che questo soggetto sia in grado di risanare il bilancio e migliorare il servizio.
Insomma, se si volesse sintetizzare la vicenda, si potrebbe dire che a Pietrasanta è il pubblico a vincere la gara di trasparenza, efficacia e qualità circa l’attività “aziendale”. Con buona pace di chi dichiara (in questo momento la maggioranza del Paese) che tutti i mali vengono dal pubblico. Una vera rarità nel panorama italiano, che merita di essere indagato un po’ più a fondo.
La società Pietrasanta Sviluppo Spa, società al 100% di proprietà comunale, è nata a fine 2008. Negli ultimi 4 anni è cresciuta trasformandosi da società patrimoniale ad una vera e propria Multiservizi. Attualmente gestisce la mense scolastiche (1200 pasti giornalieri), il Bagno Pietrasanta (1400/1500 presenze), affissioni pubbliche e ausiliari del traffico.
E non si tratta di un infernale meccanismo mangiasoldi, in cui i segni + sono virtuali e le perdite reali. No, il contrario. La società oltre ad essere in attivo da sempre con utili che negli ultimi tre anni si attestano intorno ai 60.000 euro, ha migliorato i servizi con risultati che, per una partecipata pubblica, possiamo definire a ragione incredibili. Andiamo con ordine:
Mense scolastiche – Si trattava di una vera e propria scommessa, intrapresa, come racconta l’ amministratore unico della società, Marco Bonuccelli, dopo dieci anni di gestione privata da parte di una multinazionale che aveva ridotto il gradimento dei cittadini sotto la soglia dello zero. “Il servizio ci fu affidato e ad oggi abbiamo risultati eccellenti dal punto di vista del gradimento”. E dei costi? Ancora meglio, visto che c’è stata un riduzione dei costi per l’amministrazione comunale. Il che equivale a dire che si mangia meglio e con meno spesa dei contribuenti.
Bagno Pietrasanta – Anche questa, una scommessa di quelle già perse in partenza, almeno sulla carta. Il bagno comunale si trovava ormai in condizioni di pre-privatizzazione e per di più ridotto male anche dal punto di vista della struttura. La scelta della società è stata di non demandare al principio della coerenza, vale a dire di mantenersi fedeli alla linea del “pubblico”. Così, spiega l’amministratore unico, “abbiamo investito in 4 stagioni circa 200 mila euro e molti altri in semplici manutenzioni; abbiamo creato spazi per giovani e bambini, eliminato l’eternit dalle coperture e tanto altro ancora”. Mossa vincente: “Abbiamo soprattutto portato il bar ristorante ad una gestione pubblica con ottimi risultati economici e di miglioramento del servizio complessivo e soprattutto con una riduzione dei prezzi, inserendo inoltre una serie di servizi sociali. Per far comprendere a tutti quanto fatto ecco due numeri: fatturato 2009 del bagno 360 mila euro; nel 2014 abbiamo superato i 650 mila”. Vale a dire? Questo: un salto pari a + 80%.
Servizio Affissioni – Rilevate nel febbraio 2011, “abbiamo portato il fatturato da 40 a 60mila euro manutenendo con cura tutte le plance”.
Ausiliari del traffico – Miglioramento del servizio, minor personale nelle turnazioni, abbattimento di costi per il Comune senza ricadute per il controllo.
Conferme a quelle che potrebbero apparire affermazioni entusiastiche ma senza controprova, le siamo andate a cercare nei percorsi delle attività. In particolare per quanto riguarda la gestione pubblica della mensa e del bagno comunale, che sono stati i primi complessi servizi con cui la Pietrasanta Sviluppo ha dovuto non solo fare i conti, ma anche servirsene per affrontare l’incredulità di chi predicava che un soggetto pubblico non sarebbe mai riuscito a mantenere costi bassi fornendo nel contempo ottimi servizi e riuscendo persino a produrre utili.
Ed ecco i dati della mensa pubblica scolastica, aggiornati a luglio 2014 e a chiusura del primo triennio di attività: 750mila i pasti serviti in quasi tre anni (media di 1200 pasti al giorno), 2 centri di cottura che servono quotidianamente 5 asili nido e 19 scuole sul territorio comunale, 42 dipendenti diretti. Confermato il rinnovo certificazione di qualità ISO 22000:2005 specifica per la sicurezza alimentare. Ed ecco la “scheda” dei controlli, esercitati su strutture e alimenti crudi e cotti (al maggio 2014): 99 analisi chimico/fisiche degli alimenti commissionate e andate a buon fine; 2.500 i controlli sul fornitore unico delle materie prime, andati tutti a buon fine. 264 sopralluoghi nelle scuole, 18.300 controlli di temperature dei frigoriferi del centro cottura, 27.720 controlli delle temperature prima diservire i pasti i 33.000 pasti personalizzati per intolleranze alimentari o per motivi etico/religiosi; 1.660 ore di formazione e aggiornamento (piano di autocontrollo e valutazione rischi, certificazione iso,formazione permanente) per il personale.
Alla luce dei risultati positivi, il Comune di Pietrasanta ha da poco approvato il nuovo contratto di gestione del servizio affidato alla Pietrasanta Sviluppo per il prossimo quinquennio (2014 – 2018). E in tutto questo, fanno sapere dalla società, “dalle performance ottenute è possibile inoltre prevedere una riduzione del costo pasto: passando per i nidi per l’infanzia da 6 euro e 63 a 6 euro e 30 e per le altre scuole da 5 euro e 73 a 5 euro e 68 oltre IVA 4 per 100”. Non ci siamo soffermati sui vari progetti che prevedono filiera corta, alimenti biologici e riscoperta della tradizione toscana, che hanno toccato il 77% di gradimento fra i bambini delle scuole, o sulla logica della “partecipazione” che nei prossimi cinque anni comporterà non solo più interazione con tutti i soggetti che partecipano al “cambiamento”, ma anche alla realizzazione di una vera e propria Carta dei servizi.
Eppure, un segreto deve esserci, se a Pietrasanta una società pubblica riesce a “sbaragliare” la concorrenza, la logica della vendita dei servizi sociali ai privati, la pratica delle esternalizzazioni. Forse, il “quid” è condensato nella considerazione che Marco Bonuccelli ci rilascia: “Crederci, credere che il pubblico se ben guidato e fatto come si deve, può fare meglio del privato. Non abbiamo fatto miracoli, ci siamo impegnati”. Una “fede” nelle possibilità di una gestione che abbia come matrice e fine il collettivo e l’interesse pubblico, in cui è stato accompagnato da Fabrizio Palla e Lara Fiorini, entrambi nel cda fino ad aprile scorso. E per rimanere concreti, ecco un dato che è allo stesso temo oggettivo e significativo di un impegno che a buon ragione si può definire di opzione “politica”: la scelta di gestire direttamente bar e ristorante, avviata da tre stagioni. Una scelta decisiva e vincente, dato che ha consentito di mantenere i prezzi dei pasti contenuti (con una media di 18 euro per un pasto completo) e di fare scelte popolari come il menù bambini a 5 euro ed offrire gelati a prezzi consigliati. “Anche su questa voce – conclude Bonuccelli – l’incasso 2014 è pari a 263 mila euro (il migliore del triennio di gestione) superando di circa 10 mila euro il 2012 e di 39 mila euro la stagione 2013”.