Firenze – A proposito dei problemi dei piccoli comuni che riguardano soprattutto aree montane e disagiate, la Regione Toscana ha predisposto un piano di interventi assai articolato. Il pacchetto è stato discusso e approvato dalla 1° Commissione e riguarda agevolazioni che interessano i servizi educativi per l’infanzia, i servizi sociali e di emergenza sanitaria, il trasporto pubblico e la viabilità rurale, l’edilizia scolastica, la gestione dei rifiuti, il recupero del patrimonio edilizio esistente. Ci sono anche contributi per i servizi di prossimità.
Sull’argomento abbiamo interpellato la consigliera regionale Fiammetta Capirossi, componente della prima Commissione.
“La Regione Toscana – osserva Fiammetta Capirossi – ha posto attenzione da tempo ai disagi dei piccoli comuni, situati in territori svantaggiati, perlopiù montani e penalizzati da diverse problematiche. Si tratta– continua la consigliera Capirossi – in questo caso di specifici contributi annuali, messi in campo grazie ad una legge regionale, la 68/2011, rivolta a comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, con una situazione di disagio effettiva e verificata attraverso un apposito indicatore, lo IUD (Indicatore Unitario del Disagio), tramite il quale viene stilata una graduatoria apposita. Cause del disagio di questi comuni sono l’asperità del proprio territorio, i fenomeni migratori, l’invecchiamento della popolazione e il minor gettito tributario”.
Capirossi ha aggiunto che la Regione prevede azione prioritarie e precise misure di sostegno, anche finanziario, nell’ambito dei servizi educativi e per l’infanzia, trasporto pubblico locale, attività artigianali, commerciali e turistiche, emergenza sanitaria e viabilità rurale. Tali interventi, prosegue Fiammetta Capirossi, sono però vincolati all’esercizio associato delle funzioni fondamentali, previsto dalla normativa nazionale e tramite il quale si cerca di mantenere i servizi essenziali per la popolazione residente, in una situazione che richiede il massimo sforzo per ottimizzare le risorse disponibili. La consigliera Capirossi conclude dicendo che “La Regione c’è e fa la sua parte, è necessario il supporto di tutti per poter riuscire a arginare situazioni di oggettivo disagio e a migliorare la qualità della vita di tanti cittadini”.
Un’analisi presentata alla prima commissione sugli effetti della legislazione di settore rivela che i Comuni toscani in condizioni più disagiate sono quelli montani di piccola, se non piccolissima, dimensione, che occupano i primi trenta posti nella specifica graduatoria regionale. Tutti hanno una popolazione inferiore ai tremila abitanti. Nella graduatoria, ben 115 comuni, dei 142 che nel 2015 risultano essere al di sotto della media regionale, hanno una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti.