Piazzale Michelangelo, il comitato chiede lo stop all’ “operazione Flo”

Firenze –  Il Comitato per la salvaguardia della collina di Piazzale Michelangelo lancia l’allarme circa l’inserimento nell’elenco dei beni alienabili, fra altre varie proposte, “dell’ex Dancing Verde Luna, attuale FLO’, con annessa una porzione di terreno per un ettaro di verde, all’interno del quale sono presenti tutti i locali di servizio dell’ex Campeggio Michelangelo”. L’inserimento di questa parte di collina nei beni comunali alienabili è previsto nel Consiglio Comunale di martedì 23 febbraio 2021, indetto per l’approvazione del Bilancio 2021. “Tale notizia ci ha lasciati decisamente esterrefatti” dicono dal comitato.

La reazione può essere una sola: “Azzerare la proposta di alienazione di questo ettaro di territorio pubblico”. In realtà, più che di alienazione si tratterebbe di un rinnovo della concessione di valorizzaizone, che può giungere fino a 99 anni.
La sola proposta ferisce: “E’ inammissibile che una parte della collina di proprietà pubblica, di rara bellezza e con un affaccio strepitoso su Firenze, possa essere “alienata” come se fosse un bene improduttivo”.
“Nella lista di alienazione dei beni di proprietà pubblica ci sono tanti edifici, anche di importanza storica; si può accettare l’alienazione di questi beni, ma non quella di una collina famosa in tutto il mondo e patrimonio di tutti gli abitanti del pianeta – dicono i cittadini – una porzione di collina dove le norme edilizie sono strettissime per gli abitanti, codesta Amministrazione la tratta come l’ultimo dei suoi beni. Si ricorda che i beni pubblici sono beni di tutti i cittadini e l’Amministrazione che li governa è tenuta al rispetto delle norme europee (convenzione di Aarhus, 1998, che non ammette deroghe), dello Stato Italiano ( L. 108/2001) e della Regione Toscana (LR 46/2013) le quali prevedono la consultazione dei cittadini specialmente nei casi di valenze rilevanti del bene. Agire al di sopra dei cittadini e senza tener conto alcuno del pensiero della comunità è un sopruso contro le norme dell’Unione Europea, di quelle nazionali e regionali”.
Il comitato ricorda un principio: “la politica è chiamata a gestire il territorio per conto dei cittadini ed a questi è tenuta a renderne conto”.
Inoltre, “gli accordi discussi con le varie amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi 17 anni prevedono la realizzazione di un parco pubblico dedicato al poeta Mario Luzi, di cui è contemplata la realizzazione alla scadenza del contratto di affitto prevista per il prossimo mese di ottobre. Alienare questo territorio significa anche recare offesa alla memoria di uno dei maggiori esponenti della recente cultura fiorentina, al cui nome avevamo richiesto l’intestazione”.
Infatti, da quando l’area non è più utilizzata come campeggio, ricordano dal comitato, è stata lasciata in totale abbandono, senza controlli.
In sintesi, la nota del Comitato si rivolge alla città e ai suoi cittadini oltre al consiglio comunale, alle istituzioni, ai media:”Chiediamo di riflettere su quanto si sta attuando per trasformare un bene comune universale in mera proprietà privata, perpetrando un vero e proprio furto ai danni della intera Comunità”.
L’appello del comitato di cittadini è stato raccolto con un ordine del giorno dai consiglieri di Sinistra Progetto in Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi.

“Nei giorni scorsi, il Comitato di Salvaguardia per la Collina del Piazzale Michelangiolo ha giustamente ricordato la questione del terreno legato alla discoteca del FLO. Il terreno in questione sta andando incontro a un rinnovo della concessione di valorizzazione, diversa da una vera e propria alienazione ma che può comunque durare fino a 99 anni. Andrà a bando? O si sta solo garantendo la continuità a un gestore che ha accettato di pagare lo stesso canone pur avendo restituito l’area destinata a campeggio, evidenziando un importo che meritava di essere forse rivisto alla base? – specificano i due consiglieri – I ritardi per la realizzazione del parco dedicato al poeta Mario Luzi non ci fanno ben sperare sulla capacità dell’Amministrazione di “mettere a valore” parti della sua città, specialmente relazionandosi con un privato che ha un suo ruolo nel finanziamento delle campagne elettorali”.

Annunciando la presentazione di un ordine del giorno sulla vicenda, i consiglieri di Spc concludono: “Porteremo il tema in aula con la massima determinazione, per evitare la svendita di una parte della città, anche se “temporanea”. Usiamo la parola svendita perché ci chiediamo se la Giunta vorrà agire per vie legali, come ha fatto con Montanari, per un nostro giudizio.
Ci siamo già occupati della questione, così come la sinistra nella precedente consiliatura. Ci torneremo, puntualmente, anche per sostenere la mobilitazione necessaria del Comitato, che qui ringraziamo”.

Intanto, giunge l’intervento di Fratelli d’Italia: “Da oggi l’area subito sottostante al Piazzale Michelangelo è in svendita. E chi ci pensa a metterla in vendita? Il sindaco Nardella! In Consiglio comunale è stato bocciato un emendamento di Fratelli d’Italia al piano delle alienazioni della città con cui volevamo escludere la zona, dove attualmente si trova la discoteca Flò, dall’acquisto da parte di privati. Ci opporremo con ogni mezzo a questa scelleratezza. Ma vi immaginate la sindaca Hidalgo che mette in vendita la Torre Eiffel per fare cassa?”. E’ la denuncia di Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, e di Alessandro Draghi, capogruppo FdI a Palazzo Vecchio.

“Stiamo parlando di una porzione di terreno paesaggisticamente preziosa – spiegano i due esponenti del partito di Giorgia Meloni – che dovrebbe continuare a rimanere pubblica: liberamente fruibile da tutti i cittadini e dai turisti che torneranno a visitare le bellezze della nostra città”.

“Ricordiamo che il sindaco Nardella ha già lasciato in uno stato di abbandono l’area in cui sorgeva il campeggio comunale, diventato luogo preda di delinquenza e degrado. Il primo cittadino anziché pensare ad una soluzione per mettere in sicurezza l’ex campeggio e liberarlo dagli occupanti abusivi, se ne esce con l’idea di vendere un’area della collina. Noi non ci stiamo! E’ inammissibile – concludono Torselli e Draghi – che una parte del Piazzale Michelangelo, luogo di rara bellezza e con un affaccio strepitoso su Firenze, possa essere ‘alienata’ come se fosse un immobile improduttivo”.

Nel dibattito entra anche la Lega: “Non comprendiamo la scelta della maggioranza che ha scelto di inserire nell’elenco dei beni alienabili l’ex Dancing Verde Luna, attuale Flò, con annessa una porzione di terreno per un ettaro di verde, all’interno del quale sono presenti tutti i locali di servizio dell’ex Campeggio Michelangelo. Una scelta – commenta il vice presidente del Consiglio comunale ed esponente del gruppo Lega Salvini Firenze – che ci vede fortemente contrari e ci lascia decisamente esterrefatti. Come ci è stato anche segnalato da un comitato che ha a cuore questa parte importante e famosa della città è inammissibile che una parte della collina di proprietà pubblica, di rara bellezza e con un affaccio strepitoso su Firenze, possa essere “alienata” come se fosse un bene improduttivo. È sono a conoscenza della potenzialità che ha tale bene. Abbiamo provato con un emendamento al bilancio – aggiunge Emanuele Cocollini – di far ragionare questa maggioranza chiedendo di togliere questa porzione della città a possibili speculazioni di privati. Vigileremo sulle prossime mosse di questa maggioranza anche perché in quella parte di Firenze si prevedeva la realizzazione di un parco pubblico dedicato al poeta Mario Luzi, di cui è contemplata la realizzazione alla scadenza del contratto di affitto prevista per il prossimo mese di ottobre. Alienare questo territorio significa recare offesa alla memoria di uno dei maggiori esponenti della recente cultura fiorentina”.

 

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