Firenze – Ciò che è in gioco, in piazza della Vittoria, come in piazza del Cestello, è un principio: la partecipazione dei cittadini ai percorsi dell’amministrazione, come spiegano i consiglieri comunali Dmitrij Palagi (SPC) e Roberto De Blasi (M5S), senza dimenticare che la questione della riqualificazione (o meglio, rigenerazione) di piazza della Vittoria ha da sempre realizzato l’unità delle opposizioni. Destra e Sinistra, e M5S.
Anche perché, spiega Palagi nel corso dell’incontro che si è tenuto stamane in Palazzo Vecchio, per “lanciare” la lista di suggerimenti per la riqualificazione di piazza della Vittoria messa insieme dall’Associazione omonima, la questione è di per se’ politica: “Questa amministrazione vuole ascoltare o no i cittadini? Vuole davvero, come dichiara nei suoi programmi, cercare soluzioni innovative, sperimentare nuove forme di partecipazione ai percorsi decisionali? E se sì, perché allora non accettare il confronto con i cittadini di piazza della Vittoria o con le varie realtà di autogestione dell’Oltrarno? Non può bastare rispondere: abbiamo la maggioranza, andiamo avanti così”. Insomma, la questione si fa ampia. Del resto, De Blasi sottolinea: “Non capisco perché essere pregiudizialmente contro i cittadini. Se sono stati fatti percorsi di partecipazione semideserti, è evidente che qualcosa non ha funzionato, ad esempio nella comunicazione. Ma se le assemblee dei residenti sono di centinaia di persone, perché non cogliere ciò che di vivo, nuovo, e magari utile e ragionevole viene proposto?”.
Osservazioni puntutali, rispettose del progetto di riqualificazione portato avanti dall’amministrazione, ma nello stesso tempo, “piene di buon senso”. Tale appare, come dicono i consiglieri De Blasi e Palagi, la lista presentata dall’Associazione, che tanto per fare un esempio, suggerisce di sostituire la prevista e costosa nuova pavimentazione sintetica in resina poliuretanica priva di solventi di colore rosato/ocra, con il sasso lavato, un prodotto ecologico che viene ottenuto mescolando cemento e sassi di fiume o pietra naturale, di grande effetto e di costo contenuto. Perché no?
Insomma, non si respira aria di guerra, all’incontro che si è tenuto stamattina allo scopo di divulgare la lista dei suggerimenti che, dopo aver studiato il Progetto di Riqualificazione di Piazza della Vittoria (Codice opera 16007-170441) prodotto dagli uffici amministrativi secondo quanto deciso a livello di giunta, l’Associazione Piazza della Vittoria ha reso nota. Con uno scopo ben preciso: quello di rendere chiaro ai vertici amministrativi e politici del governo cittadino come, dove e perché nascono i bisogni della comunità che si stringe attorno allo square dotato (caso rimarchevole a Firenze) di una pineta urbana (ad oggi parecchio sfoltita a dire il vero). E soprattutto, in che modo dare soddisfazione a questi bisogni, senza venir meno a quello che sembra un punto importante per i cittadini, ovvero ottenere un ascolto e un confronto con l’amministrazione stessa. Insomma, nessuna intenzione, come spiegano gli stessi intervenuti, Deanna Sardi e Vincenzo Ramalli, di arrivare a un “muro contro muro”; anzi, commenta Ramalli, “continuo a essere fiducioso”.
Fiducioso di cosa? Che l’amministrazione ascolti, e apra un confronto. “Anche perché siamo noi che abitiamo la piazza, che ne usufruiamo, che la rendiamo viva”. Così, ecco che i suggerimenti si aprono con una sintetica nota dove si ricordano gli “utenti” della piazza: gli anziani innanzitutto, per i quali la piazza è punto di incontro, socializzazione, modo per non restare affogati di solitudine nelle case, possibilità di svolgere attività e intessere relazioni; i giovani, subito dopo, studenti per la maggior parte, universitari e liceali del liceo musicale Dante, storica presenza della piazza, con cui l’Associazione ha firmato una convenzione nell’ambito dei percorsi scuola-lavoro per far partecipare dal vivo gli studenti alle attività di riqualificazione e ai percorsi di partecipazione che si svolgono nell’ambito della trasformazione; senza dimenticare le famiglie, che utilizzano la piazza per le svariate attività del pomeriggio, dopo la scuola, con i bambini, che in piazza si incontrano, imparano ad andare in bicicletta, socializzano, e neppure i lavoratori che, dopo il trasferimento di vari uffici espulsi dal centro storico o presenti perché impegnati in vari lavori per la manutenzione del patrimonio immobiliare circostante, trovano nella piazza, su una panchina, spesso il luogo ideale per la pausa pranzo. Last but not least, i turisti, che, in un momento in cui dilagano gli affitti brevi, spesso scelgono di rimanere in quest’angolo di città per vivere più tranquillamente la vacanza e vengono in piazza magari con i figli, e gli immigrati e lavoratori di passaggio, che, sebbene prediligano altre piazze per ritrovarsi, sono spesso presenti con le famiglie, per far giocare insieme i bambini. E si sa, dicono i cittadini, che si sono presentati numerosi stamattina, sessun muro resiste alla volgia di giocare dei bambini.
Insomma un variegato panorama di utenza che, lamentano dall’Associazione, non può essere liquidato con un progetto che di fatto prevede scelte che non vengono incontro a tali esigenze; simbolico di un atteggiamento generale, dicono i cittadini, “la pista ciclabile che attraversa la piazza, senza segnaletica, che invade pericolosamente uno spazio da sempre adibito ad anziani che si muovono lentamente spesso aiutati dal bastone, o da bambini che giocano”. Insomma basterebbe spostarla all’esterno, facendola girare attorno all’area centale, in modo da ostacolarne anche l’uso, in ore notturne, come scorciatoia per i ciclomotori.
Suggerimenti, dunque. In cui rientrano, oltre alla pavimentazione cui si è già accenntato, anche l’idea di realizzare, al posto della tettoia, prevista nel progetto, un vero e proprio gazebo (magari risparmiando sui soldi per la pavimentazione, come accennato) con la possibilità di chiudersi per essere fruibile anche d’inverno e con un “interrato” in cui potrebbero essere costruiti i bagni pubblici (che così non andrebbero a impattare sullo spazio piazza) ma anche un magazzino dove riporre sedie e tavoli utili per il sopracitato uso collettivo della piazza, e perché no, una piccola cucina, dal momento che spesso le famiglie e i residenti si ritrovano a mangiare insieme, intorno a un tavolo, all’ombra dei pini… “quelli che, ancora, ombra la fanno”.
E a proposito della questione dei pini, dall’Associazione Piazza della Vittoria fanno sapere il loro apprezzamento per la scelta dell’amministrazione di nominare un responsabile del verde nella persona di una persona molto stimata, un tecnico, un agronomo, che “siamo sicuri svolgerà in modo scientifico il proprio ruolo”. Un buon passo avanti, dicono ancora, e allora, perché “non completare l’opera e dare anche ascolto a chi la piazza la vive da sempre ?”. Concludendo, i suggerimenti sono tanti, il plico è di 12 pagine, compresi i rendering della piazza con la sistemazione auspicata. Certo, l’importante è giungere all’ascolto e al confronto con l’amministrazione. “Rimaniamo fiduciosi”, dice ancora Ramalli. A nome di tutti.
Foto: Rendering di piazza della Vittoria secondo i suggerimenti dell’omonima Associazione