Piazza della Signoria, Tartaruga cavalcata dai turisti

Firenze – Nelle stesse ore in cui la Polizia Municipale si accorge di una imperfezione nel basamento che sorregge la scultura di Jan Fabre richiedendo il transennamento di Searching for Utopia, circolano sul web le immagini di alcuni turisti in sella alla corazza dorata.
I vigili avvisano la ditta incaricata di curare l’allestimento, ma la polemica sui Social è già partita. Ecco spuntare nuovamente l’ombra di quella Disneyland per turisti che infastidisce i fiorentini mettendone a nudo tutti i contrasti.

Una offesa all’arte oppure alla città? Occorre ricordare che l’opera contemporanea ha lasciato interdetti i padroni di casa che ancora una volta hanno osservato con sospetto e sezionato con severa critica ogni pezzo della mostra a cielo aperto che dal Forte Belvedere scende in piazza della Signoria.
Il sindaco Dario Nardella si sta impegnando per offrire alla città una sua nicchia contemporanea che non sia solo relegata nel Museo Novecento. Il primo cittadino ha compreso la necessità di “superare” il Rinascimento per respirare cultura oltre il provincialismo.
A nulla sembra essere valso però il tentativo di associare il Tartarugone di Fabre al motto Mediceo “Festina Lente” ed alla tartaruga con la vela. Così come arduo sembra essere stato il confronto tra la cavalcata fiera di Cosimo e quella avventurosa dell’Utopia. L’installazione c’è, ma la sua temporaneità conferisce alla stessa una tollerabilità misurata.
Come da tradizione locale però, tutti hanno fotografato l’opera e nel profondo potrebbe esserci anche qualcuno che ha pensato “Bella!“, seppur per poco.

Il capoluogo toscano primeggia in Italia come meta turistica di eccellenza e spesso la stampa sottolinea quella sopravvivenza economica, nonostante le congiunzioni avverse, che proprio sul flusso di visitatori fonda il sostentamento e l’autonomia da Roma, popolarmente identificabile nella “borsetta di mammà“.
Svetta su tutto e tutti la Tassa di Soggiorno che negli ultimi anni ha permesso di accumulare un interessante tesoretto utile ad esempio per ridurre la pressione fiscale sui residenti.

Il turista paga, il turista si mette in fila per vedere e per mangiare. Il turista riempie gli alberghi, cerca B&B, si appoggia ai privati che affittano case ed appartamenti e si siede a tavola a caccia del “sapore italiano” poi partecipa alle gite e serate a tema dai festival alle rassegne enogastronomiche a quelle profondamente culturali.
Il turista è anche quello che scarabocchia le pietre, bivacca sulle panchine storiche e cavalca le opere d’arte. Che sia questione di civiltà? Quel rispetto preteso dallo ‘straniero’ inteso alla barbarica e romana maniera forse si applica anche al turista, tutto qui. A monte sembra esserci però una scelta che i fiorentini continuano a rimandare. Meglio soli?

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