Firenze – “Non possiamo lasciar perdere, servono risposte”. E’ questo il commento della candidata nella lista Fattori Francesca Conti (Pap e Perun’altracittà), che a suo tempo lanciò la petizione per raccogliere le firme contro un eventuale uso “privato” di piazza della Signoria, che vedeva l’ipotesi di un suo utilizzo come grande e suggestiva sala da cocktail (o cena? o party?…) per una nota firma dell’alta moda e suoi invitati. Tutti gli altri esclusi, beninteso. Risposte, “perché – come spiega Conte – nella delibera di giunta che prevede la serata evento grandi firme-artigianato d’eccellenza, si legge comuqnue di un uso di piazza della Signoria. Ci aspettiamo, dopo il sollecito e rassicurante chiarimento del portavoce del sindaco Giovanni Carta, che ai cittadini venga detto con altrettanta chiarezza per cosa e come verrà utilizzata la piazza. Perché qualcosa, di sicuro, in piazza ci si farà, come del resto si vede nella delibera di giunta”.
Secondo qualcuno che ha già esternato l’opinione ai media cittadini, l’ipotesi potrebbe essere quella di un un utilizzo di piazza della Signoria come punto d’appoggio per il catering per la cena in Palazzo Gondi. Ipotesi forse azzardata, ma che, come aggiunge Conti, “non cambia di una virgola la questione: vogliamo sapere con che modalità questo eventuale e ipotetico utilizzo si svolgerebbe, se con transenne, occupazione di spazio pubblico, blocco del transito in piazza da parte dei fiorentini o di una parte”.
“Ancora una volta la valorizzazione della nostra città, per questa giunta, passa dalla svendita di spazi, luoghi, capolavori cittadini. Allora vogliamo sapere: quanto ne ricava il Comune in “rilancio” e moneta sonante? E quanto viceversa ne ricavano in valorizzazione i brand più o meno famosi protagonisti di queste operazioni che sfruttano l’immagine di Firenze?”.
“Alla luce di queste considerazioni – conclude la nota stampa di Conti – vogliamo sapere cosa si farà in piazza Signoria il 2 settembre, con quali modalità, quanti soldi confluiranno nelle casse comunali e a cosa saranno destinati. Lo vogliamo sapere perché sia chiaro a tutte le giunte e a tutti gli amministratori che non sono i proprietari di Firenze, bensì i rappresentanti delle cittadine e dei cittadini. Perché, e lo ricordiamo a chi troppe volte se lo dimentica, Firenze appartiene a chi la abita”.
Sulla questione erano intervenuti anche i consiglieri comunali di Spc Dmitrij Palagi e Antonella Bundu, che avevano chiesto conto, senza riuscire ad ottenere risposta, prima della chiusura estiva del consiglio comunale, dell’ipotesi della cena o party o altro di simile in piazza della Signoria per il brand dell’alta moda. Così, in risposta all’intervento del portavoce di Nardella, avevano commentato, insieme a Giorgio Ridolfi e Francesca Conti (Pap), Francesco Torrigiani e Tommaso Grassi (Firenze Città Aperta): “Dopo settimane di voci e polemiche, ecco che arriva una generica smentita dall’ufficio stampa del Sindaco di Firenze. Dolce e Gabbana occuperà comunque spazi pubblici per due giorni? Perché non può esserci piena trasparenza di informazione?”.