Piasa Céca: i candidati Vecchi e Salati chiudono le rispettive campagne in vista del “ballotteggio”

Domenica “ballotteggio” per una “Città ideale” tra Luca Vecchi e Roberto Salati che chiudono le loro campagne elettorali nelle due piazze attigue, la devota San Prospero il primo e la laica Prampolini il secondo. Sui social è scontro tra le opposte tifoserie di “piazzisti” che centellinano le presenze dell’una e dell’altra parte ad ulteriore conferma che ormai la politica la si fa con la tastiera più che col comizio. Platea più impettita per Vecchi con Zingaretti che arringa sulla qualità di governo, più casual per Salati con Sgarbi che attizza con la qualità delle donne. Urne aperte dalle 7 alle 23
Sgarbi e Salati la buttano in satira

Si è chiusa in centro storico la campagna elettorale per il ballottaggio del 9 giugno che interesserà il Comune di Reggio Emilia. Luca Vecchi, candidato del centrosinistra, ha scelto piazza San Prospero, dov’è arrivato il segretario del Partito democratico Luca Zingaretti, alla sua seconda visita in città in questa tornata elettorale.  A pochi metri di distanza, quasi in contemporanea, in piazza Prampolini, il critico d’arte Vittorio Sgarbi ha tirato la volata al candidato del centrodestra Roberto Salati, chiamato a una difficile rimonta contro quel 49,1% incassato dal suo avversario al primo turno. Dalle parti del centrodestra lo sanno bene. “Per vincere Reggio ci vuole un miracolo. Se Salati vince vuol dire che Dio esiste”, ha detto Sgarbi dal palco, col suo stile a tratti irriverente e sopra le righe. In piazza, ad ascoltarlo, c’erano non solo i simpatizzanti del centrodestra, ma anche volti noti dei 5 Stelle e di Alleanza civica.

Ci credono di più sul palco Pd Vecchi, Zingaretti, Delrio e Costa

“In democrazia non si può sopportare che un’area politica governi per 70 anni. Dovrebbero secondo me loro stessi dire ‘andiamo a casa’. Farlo come un atto di decenza. Che una città abbia un dominio così stabile è una forma di seconda dittatura, per non chiamarla di fascismo”, ha dichiarato Sgarbi. Il noto critico d’arte, in caso di vittoria del centrodestra, sarà il consulente di Salati per l’arte e la cultura: “Intanto però devono vincere”, ha precisato lo stesso Sgarbi. Non è mancata poi la stoccata al segretario del Pd, Luca Zingaretti: “E’ un bravo ragazzo ma non è un leader. Io sono un leader senza partito, lui un partito senza leader”.

Il numero uno dei Democrat dal canto suo, nella vicina piazza San Prospero, ha dispensato ottimismo sul ballottaggio: “C’è una qualità di governo dei nostri amministratori che in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia è stato sempre riconosciuto come eccellente e sono sicuro che gli emiliano romagnoli non si metteranno mai nelle mani di chi in un solo anno ha messo in ginocchio l’Italia”. Sul palco, con Zingaretti, il segretario reggiano del Pd Andrea Costa, quello regionale Paolo Calvano, il candidato sindaco Luca Vecchi e il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio.

Secondo Zingaretti c’è una “grande rimonta rispetto anche a solo un anno fa. Perché c’è stato e c’è chi è bravo a raccontare i problemi, soprattutto la Lega, ma è totalmente incapace a risolvere i problemi che racconta”. Dure le critiche all’esecutivo gialloverde: “I dati che stanno arrivando dall’Italia – ha proseguito il segretario dem – sono drammatici: quelli dell’occupazione, dell’aumento della cassa integrazione, della crescita, del debito. Rispetto a questa condizione delle persone drammatica in realtà non hanno soluzioni”.

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