Piano paesaggistico, ambientalisti: “Gravi emendamenti Pd, appello a Rossi”

Firenze – Fondo Ambiente Italiano, Legambiente, Wwf Italia e Italia Nostra non possono credere alla nuova direzione e al contenuto degli emendamenti presentati dal Pd al piano paesaggistico-ambientale della Regione Toscana che il 10 marzo sarà in Consiglio regionale per l’approvazione definitiva. Sconcertate le associazioni ambientaliste intervengon0 evidenziando l’allentamento delle tutele che snaturano lo strumento di pianificaazione elaborato e dibattuto dall’assessorato regionale di Anna Marson, condiviso col Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e presentato dalla Giunta Rossi come un fiore all’occhiello per la Toscana. Da qui l’appello a Rossi per il ritiro degli emendamenti. Il consigliere regionale Giuseppe Brogi, coordinatore Sel Toscana: “Il piano non blocca sviluppo sostenibile, paesaggio è bene comune”. Finalizzati alla riduzione delle tutele paesaggistiche anche gli emendamenti (200) presentati da Forza Italia.

Fai, Fondo Ambiente Italiano, Legambiente, Wwf Italia e Italia Nostra dichiarano hanno dichiarato, in una nota congiunta, il proprio sconcerto di fronte alle proposte di emendamento al piano paesaggistico della Toscana presentate ieri dal Partito Democratico regionale, sottolineandone il duro colpo che costituiscono verso i princi pi di una pianificazione che ha le sue basi nell‘ecologia del paesaggio. “Gravissime quelle che mirano a declassare le più vincolanti
‘direttive’ del Piano in semplici ‘indirizzi’ – spiega la nota – , annullandone il senso e l’utilità. Altrettanto gravi le nuove disposizioni sulle cave, che consentono di fatto l‘estrazione del marmo in qualsiasi sito della Toscana, riservando la tutela solo alle vette e crinali “vergini”
sopra i 1200 metri e stralciando le linee guida di valutazione paesaggistica proposte dal Piano per avviare un uso consapevole e sostenibile di un territorio di alto valore come quello delle Apuane”,

“Preoccupa seriamente che venga proprio dai sostenitori della Giunta Rossi, che ha fatto del Piano Paesistico il suo fiore all’occhiello una simile aggressione al principio della pianificazione paesaggistica, che trova una delle migliori attuazioni proprio nel piano della Toscana, finalmente in vista dell’approvazione finale dopo innumerevoli ostacoli e ritardi – conitnua la nota – Stupisce inoltre che il Governatore della Regione Rossi, che dovrà votare il Piano nella prossima seduta del Consiglio il 10 marzo, non si sia ancora pronunciato in merito, di fatto sostenendo i gravi emendamenti proposti dal Pd”.

Le associazioni si rivolgono pertanto ai vertici nazionali del Pd e al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, “perché si pronuncino in maniera inequivocabile, invitando gli amministratori locali del loro stesso partito a ritirare questi pericolosi emendamenti e favorendo una rapida e definitiva approvazione del Piano Paesaggistico della Toscana, fondamentale strumento per il buon governo del territorio, a partire da quello toscano”.

Sulla riduzione delle tutele paesaggistico-ambientali sono anche gli emendamenti presentati da Forza Italia, volti alla tutela delle attività estrattive, balneari e agricole nel piano paesaggistico, come spiega la loro sintesi: tutela dello sviluppo delle attività agricole e vitivinicole; tutela dell’autonomia comunale e salvaguardia della programmazione urbanistica già approvata; possibilità di ampliamento e riapertura delle cave, a prescindere dall’altezza; individuazione degli stabilimenti balneari quali elementi del paesaggio.

Il coordinatore toscano Sel, Giuseppe Brogi: Gravi intenzioni Pd su piano paesaggistico della Toscana. “Paesaggio bene comune che non può essere lasciato in mani scriteriate”.  “Le notizie apparse oggi sulla stampa in vita dell’approvazione del Piano del Paesaggio sono inquietanti. Da più parti si cerca di sfregiare con emendamenti un Piano lungamente studiato, basato su apporti scientifici di grande livello, condiviso col Ministero dei Beni culturali. Sarebbe gravissimo se il Pd mantenesse l’intenzione di cambiare verso e stravolgesse il Piano facendo saltare equilibri e giuste mediazioni trovate in corso d’opera”.

 “Quel Piano – ha proseguitoBrogi – non blocca uno sviluppo sano e durevole per la Toscana, l’unico che può garantire il futuro a partire dal valore aggiunto speciale e unico del nostro paesaggio. Non lo blocca né nell’area delle cave né nelle tante aree delle colture agricole. Lo indirizza secondo linee equilibrate ormai acquisite dalla comunità scientifica e dalla maggioranza dell’opinione pubblica, al contrario di alcune lobbies che puntano ad un profitto immediato e scarsa occupabilità, lasciando danni irreversibili alle future generazioni. Il paesaggio, certamente non museificato, ma correttamente plasmato dall’opera saggia dell’uomo, è un bene comune che non può essere
lasciato in mani scriteriate”.

Foto www.escursioniapuane.com: Apuane viste da sopra i 1200 m

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