Firenze – Pubblichiamo le reazioni dell’Ordine degli Ingegneri e e dell’Ordine degli Architetti dopo l’approvazione del nuovo Piano operativo comunale di Firenze
Gli Ingegneri
“Ciò che ci preme sottolineare oggi è la necessità di norme che consentano di lavorare sugli edifici esistenti per metterli in sicurezza e l’importanza di meno limiti agli impianti fotovoltaici”.
“Il vincolo paesaggistico – dicono Giancarlo Fianchisti e Stefano Corsi, rispettivamente presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze e coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia – riguarda due terzi del territorio comunale, anche zone periferiche. E’ necessario un quadro meno limitante o la maggior parte della città rimarrà sguarnita di impianti fotovoltaici. Per questo sarebbe auspicabile che fosse il Comune, tramite approfondimenti, a definire e comunicare condizioni differenziate per le zone che sono sottoposte al vincolo. Non dovrebbe essere il privato cittadino a studiare soluzioni compatibili con il paesaggio. Il rischio è di incaricare costosi studi senza avere certezza di realizzazioni. Riteniamo sia importante un tavolo con la Soprintendenza per comprendere i reali bisogni di tutela, che andrebbero coniugati con regole chiare, ma allo stesso tempo non uguali in tutte le aree a vincolo paesaggistico. Il dibattito del fotovoltaico, riteniamo, non può riguardare solo l’area di Castello ma deve essere esteso a tutto il territorio”.
“Nelle aree a vincolo paesaggistico – dicono gli Ingegneri fiorentini – non cambia praticamente niente con la variante del regolamento urbanistico. Il cittadino dovrebbe sapere con più facilità se ha la possibilità di fare questo investimento energetico, che dovrebbe essere incentivato. Il vincolo del cromatismo (che prevede l’uso di pannelli rossi invece che blu), aumenta la spesa e riduce l’efficienza del pannello. Mentre l’integrazione strutturale costringe al rifacimento della copertura, con problemi non solo economici, ma anche tecnici e amministrativi, risultando un intervento sproporzionato rispetto al beneficio che si può ottenere, sia per il privato che nella tutela del paesaggio”.
Gli Architetti
“L’adozione oggi in Consiglio comunale del Piano operativo è un passo avanti per tutta Firenze. Dobbiamo renderne merito a chi ha lavorato con grande attenzione e dedizione a questo nuovo strumento: facciamo quindi i complimenti all’assessora all’Urbanistica Cecilia Del Re, agli uffici tecnici dell’assessorato, alla Giunta e al Consiglio comunale, per il lavoro fin qui svolto. E grazie anche all’Università di Firenze, ente attivo nella stesura del Piano operativo”. È quanto ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Andrea Crociani dopo l’adozione in aula del Piano Operativo comunale.
“Ora inizia la fondamentale fase di studio ed analisi dei suoi contenuti e previsioni, con particolare attenzione alla successiva fase delle eventuali osservazioni – ha aggiunto Crociani -. Come Ordine ci auguriamo di poter contribuire al dibattito che nascerà intorno alla visione di città così come immaginata dal Piano operativo, ed agli strumenti per attuarla. A questo scopo, insieme al Comune di Firenze ed alla Consulta interprofessionale, abbiamo organizzato quattro incontri che si terranno nelle prossime settimane in Palazzina Reale, in quanto crediamo fortemente nell’importanza di un lavoro congiunto e di confronto tra i tanti attori urbani, nella consapevolezza che l’urbanistica, sebbene non possa risolvere tutti i problemi, rappresenti una opportunità per indirizzare e preparare Firenze alle sfide del futuro”.