Piano Giovani 2021: “Proposte per essere protagonisti del futuro”

Firenze – Dopo l’esame della Camera e del Senato, il testo della legge di bilancio ha avuto il primo lasciapassare per poi essere approvato entro la fine dell’anno ed entrare in vigore dal 1° gennaio 2021. Quest’anno lo stanziamento di risorse è maggiore rispetto agli altri anni, grazie ai fondi europei del Next Generation EU, che dovrebbero essere utilizzati in progetti a lungo periodo per un cambiamento strutturale del sistema sociale ed economico del nostro Paese.

La raccolta di progetti finalizzati a fornire una delle possibili soluzioni di come stanziare le risorse è iniziata già a giugno da parte di diversi soggetti. Uno fra questi è la Rete Giovani 2021, un insieme di 75 associazioni sparse su tutto il territorio nazionale, che si sono organizzate per presentare al Governo un insieme di proposte concrete affinché le risorse europee vengano utilizzate per riaccendere il potenziale di crescita economica e limitare l’indebitamento del nostro paese.

Il piano Giovani 2021 è un documento composto da una settantina di pagine, nelle quali vengono analizzate e motivate le proposte concrete incentrate su tre macro obiettivi: lo sviluppo sostenibile, una società inclusiva e una cultura dell’innovazione. L’introduzione dell’economia circolare, l’installazione di isole ecologiche, una transzione energetica per eliminare la produzione di CO2 e del metano sono alcune delle proposte per la sostenibilità ambientale. Ingenti cambiamenti, che sono stati esposti, riguardano anche il mercato del lavoro, proponendo un allineamento tra la scuola e le competenze richieste per favorire un inserimento più efficace dei giovani nel mercato lavorativo.

Inoltre, al contrario della legge di bilancio del governo, il Piano Giovani 2021 utilizza 90 indicatori che misurano l’impatto delle proposte e quindi la loro fattibilità e utilità per il Paese, un elemento importante che dona autorevolezza.

Tuttavia, sebbene la comunità scientifica si è mostrata ben felice di collaborare e mettere a disposizione esperienza e conoscenza ai giovani, protagonisti di questo progetto, il governo pur invitando i rappresentanti del Consiglio Nazionale Giovani agli Stati Generali del 13 giugno, non ha preso seriamente in considerazione le loro proposte.

L’approccio metodologico, che è stato utilizzato per l’elaborazione del piano d’azione, ricalca la struttura degli obiettivi di sviluppo sostenibile per il 2030 delle Nazioni Unite, documento sottoscritto da tutti i paesi membri dell’Onu. Infatti, la maggior parte delle proposte è stata fatta con l’intento di fornire una visione a lungo periodo con una progettualità nell’affrontare le nuove sfide della nostra epoca.

“Siamo una rete che vuole cambiare il paradigma paternalistico offrendo una prospettiva più giovanile su come utilizzare i fondi del Next Generation EU “, così Francesca Squillante introduce la comunità di cui fa parte e per la quale collabora.

Come mai siete riusciti a elaborare un piano cosi dettagliato in soli tre mesi?

“La passione per il nostro Paese, anche perché per noi non è un lavoro e quindi essendo un atto di libera volontà ci mettiamo tutto l’entusiasmo e la professionalità necessari per lavorare bene”, risponde Francesca.

“L’elemento di valore che secondo me abbiamo è il capitale umano della nostra rete. Uniamo le competenze che ognuno di noi ha in settori diversi con il risultato di proporre un quadro completo e sinergico. Inoltre conosciamo a fondo, quelle che noi definiamo- le contraddizioni del presente-, perché le viviamo in prima persona sul campo, e quindi abbiamo anche un approccio diverso sul modo di affrontare queste problematicità.”, risponde Federico Brignacca, membro anche lui della Rete Giovani 2021.

Il vostro progetto non ha nessun orientamento politico? C’è un motivo dietro questa scelta?

“Si ma vorrei sottolineare che non siamo apolitici ma apartitici, perché in realtà facciamo politica cercando di proporre soluzioni per il nostro Paese che vadano a migliorare il mondo e dove viviamo, orientando le nostre decisioni in base al bene comune.”, dice Federico

“La nostra idea era di non proporre qualcosa che poteva creare delle ripercussioni sul dibattito politico, al contrario noi volevamo un piano che potesse andare bene per tutti e che tutti possano sentire vicino”, commenta invece, Francesca

“Non attendiamo un futuro che potrebbe non arrivare mai se non iniziamo adesso a fare qualcosa”, conclude Brignacca “il futuro è l’insieme di attimi presenti, vivendo il presente siamo preoccupati per il futuro “.

 

 

 

 

 

 

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