Pianeta lavoro, come cambierà il nostro futuro

Quasi ogni lavoro avrà la sua quota “green” come avverte Italia Orienta, un sito che cura le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e le nuove professioni. Ma gli esperti sono d'accordo almeno su tre competenze che saranno fondamentali da qui a qualche anno (meglio sarebbe possederle di già): conoscere bene l'inglese, conoscere le nuove tecnologie e saper leggere un bilancio. Tutte competenze con cui già ora ci “scontriamo” quotidianamente. Non solo: un'altra attitudine richiesta secondo gli studi nel settore, è quella di “imparare velocemente” nuove professionalità, il che significa sostanzialmente avere una conoscenza base generale molto ampia. Anche perché il lavoro diventa sempre più complesso e cambia in continuazione, e solo con un bagaglio ampio e non eccessivamente specifico alla base della formazione si può acquisire la capacità di assimilare rapidamente le novità.

Curiosando fra gli studi di vari paesi, il vecchio continente punta l'attenzione su tre aree chiave: economia verde, servizi sanitari, tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Una scelta che conduce dritti dritti a un cambiamento della formazione così come è pensata oggi. E se gli Usa puntano su una separazione delle competenze, che saranno o molto alte o molto basse mangiandosi così la tipologia del lavoratore “medio”, in Italia le aree più favorite, almeno stando alle proiezioni di Italia Orienta, dovrebbero essere quelle dell'economia, ingegneria e statistica.
Senza dimenticare le nostre competenze tradizionali, come ad esempio l'agroalimentare, che si trasforma in competenza di alto livello tecnologico, foriera di innovazioni sulle varie modalità di coltura.
Qualche nome di “lavori nuovi” votati al green e alla sostenibilità? Ad esempio, l'energy auditor, che riguarda la  conoscenza dei sistemi di energia e analisi dei dati, al manager in energie rinnovabili, ovvero ingegnere o tecnologo che conosce le fonti di energia e soprattutto sappia integrare diversi sistemi energetici, il riciclatore ecologico, l'ecodesigner, l'imprenditore di energia solare e via di questo passo.

Fra i mestieri del futuro, è interessante riportare ciò che ha messo in cantiere la Gran Bretagna, che menziona fra i “20 nuovi mestieri” del futuro,  l’ “agricoltore verticale”, vale adire chi si occuperà di coltivazione non in campi, ma su edifici a più piani in città secondo il principio di ridurre al minimo lo sfruttamento del suolo; il “broker del tempo”, che utilizzerà come pagamento tempo invece di soldi, senza dimenticare l'esplosione di mestieri vari attorno a internet, che entrerà sempre di più nelle nostre vite.

Infine, un settore che porterà altri lavori innovativi, sarà quello dedicato al sostengo e cura degli anziani, conseguenza dell'innalzamento della durata della vita. Così specializzazioni mediche e sociali riguarderanno proprio gli anziani, creando figure che vanno dall'infermeira specializzata, al medico alla fisioterapia dedicata. Ma cnhe alla ricerca specifica sulle modalità di cura della vecchiaia, intesa come “malattia”: in Usa esiste già la figura del medico “per aumentare la memoria dell'anziano” o difenderne l'integrità, il “memory augmentation surgeon”.

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