Firenze – L’amministrazione guarda alle Piagge e scopre che in quell’area il degrado sociale e non e l’emarginazione stanno conquistando fette cospicue di popolazione, soprattutto giovanile. Ed ecco che scatta per l’intera zona il rafforzamento dei servizi di segretariato sociale e degli educatori di strada per contrastare i fenomeni di disagio ed emarginazione sociale, attraverso la creazione di reti sociali di prossimità tra vari soggetti che operano nel quartiere con i quali progettare interventi in sostegno di singole persone e nuclei familiari fragili. E’ questo quanto prevede il progetto ‘Effetto città’, che fa parte del più ampio Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturali delle aree urbane degradate.
Il rafforzamento del segretariato sociale, composto da un assistente sociale con funzioni di coordinamento delle attività, 8 assistenti sociali e 8 operatori ASA (Ausilio socio assistenziale), sarà organizzato in tre fasi: una di front office con l’accesso tramite il numero verde telefonico gratuito 800 50 82 86, che ha funzioni di informazione e di primo orientamento; una di approfondimento della valutazione, anche multiprofessionale, che consiste essenzialmente in ‘colloqui professionali’ di approfondimento e infine la terza fase che consiste nella presa in carico professionale e nella segnalazione ad altri servizi anche specialistici.
“Con questo progetto vogliamo migliorare le condizioni di benessere dei fiorentini residenti nella zona delle Piagge – ha spiegato l’assessore al Welfare Sara Funaro – offrendo loro servizi sempre più rispondenti alle loro esigenze per accrescere il grado di coesione e inclusione sociale delle fasce più deboli della popolazione, che vive in un’area contraddistinta dalla presenza di problematiche legate al disagio e alla marginalità sociale”.
Il segretariato sociale si rivolge a singoli cittadini e nuclei familiari, anche monogenitoriali, che sono in condizione di svantaggio e a rischio di emarginazione sociale che necessitano di interventi socio-assistenziali, educativi, formativi, di accompagnamento all’autonomia, con particolare attenzione alle persone seguite dai Servizi sociali del Comune. Varie le funzioni che svolge tra cui offrire informazioni al cittadino, orientare la sua richiesta di servizi e prestazioni, analizzare il suo bisogno e indirizzarlo verso la risposta ritenuta più adeguata; effettuare un lavoro di filtro rispetto a problematiche specifiche e valutare la pertinenza di segnalazioni che provengono da altre istituzioni o privati (ad esempio avviare procedure di richiesta inserimento in accoglienza abitativa per situazioni non conosciute) e predisposizione di relazioni sul percorso effettuato con il cittadino/utente in fase di segretariato per la presa in carico da parte del Servizio sociale.
Gli educatori di strada svolgono un’importante azione sul territorio per cogliere cambiamenti, registrare nuovi bisogni e decidere, se necessario, strategie di intervento adatte, in particolare per quanto riguarda gli ambiti della prevenzione e dell’inclusione sociale.
“Con questo servizio si intende svolgere un’attività di prevenzione, assistenza e recupero sociale verso tutte quelle fasce deboli, prevalentemente giovanili – ha detto l’assessore Funaro -, che vivono in situazioni di degrado e di emarginazione, in particolare delle Piagge e di Brozzi Quaracchi”.
L’aggancio e la conoscenza delle persone da parte degli operatori viene fatto nei luoghi della prostituzione, dello spaccio, dello sfruttamento. La squadra che opera per strada ha anche a disposizione un automezzo fornito di luogo per ‘ospitare’ i ragazzi e poter parlare, effettuare colloqui. Gli operatori offrono uno spazio di ascolto, consulenza e risposte a bisogni immediati. L’aggancio in strada può essere preparatorio a un intervento di counselling specialistico. Compito dell’educatore di strada è quello di stabilire anche relazioni e contatti con la scuola, la famiglia, i luoghi di associazione del quartiere, con lo scopo di valutare e contestualizzare il soggetto, comprendendone le cause che condizionano e orientano il suo comportamento.
“Tanto per fare alcuni esempi, l’educatore di strada – ha spiegato l’assessore – ha come compito principale quello di seguire tossicodipendenti, persone senza fissa dimora, ragazze costrette alla prostituzione, minori coinvolti in attività criminali dall’individuazione del problema fino alla sua soluzione, in collaborazione con la rete di assistenza pubblica. Si pensa che questo servizio possa ‘intercettare’ più di 2.000 persone in un anno, presidiando i luoghi di aggregazioni convenzionali e non, gli eventi di musica e svago che si svolgeranno e le zone più critiche indicate dalle forze dell’ordine”.
Il progetto ‘Effetto città’, sempre per l’area delle Piagge, prevede anche il restauro di 18 alloggi Erp attualmente vuoti da riassegnare, che rientrano nel piano casa dell’amministrazione Nardella del valore complessivo di 56,1 milioni di euro, tra vecchi e nuovi investimenti abitativi. Il piano interesserà 1.664 famiglie che non hanno una casa di proprietà e fanno parte della cosiddetta ‘fascia grigia’, formata da persone che hanno un tenore di vita che non è così basso da ottenere l’assegnazione di un alloggio popolare, ma neanche così alto da consentire di vivere autonomamente e in modo dignitoso in un alloggio privato.
I lavori di riqualificazione dei 18 alloggi in zona Piagge (di cui 4 in via della Sala, 4 in via Marche, uno in via Liguria, 5 in via Pistoiese e 4 in via dell’Osteria) hanno un valore complessivo di complessivo di 300mila euro e prevedono il rifacimento dei bagni, degli impianti idrico e igienico sanitari e del metano, il rifacimento e l’adeguamento delle cucine e degli impianti elettrici, il restauro, dove necessario, degli infissi interni ed esterni e le imbiancature, dove servono.