Piagge, condomini in rivolta: “Nessuno ci ascolta”

Firenze – Cosa succede alle Piagge? A chiederselo, sono i cittadini, in particolare quelli di un condominio di via Liguria, che, per fare chiarezza su alcune “cose che non tornano”, si sono trovati di fronte da un lato a risposte evasive da parte degli enti preposti (in buona sostanza Casa spa), dall’altro a un ruolo dell’autogestione di riferimento condominiale che gli “amministrati stessi non esitano a definire “poco chiara, o , nella migliore delle ipotesi, confusa”.

Tutto nasce da una richiesta di chiarezza che scatta nel condominio di via Liguria quando giunge una bolletta dell’acqua, verso primavera scorsa, in cui c’erano 26,50 euro di “compensazione” in aggiunta alla quota normale. Compensazione di cosa? Nessuno, fra i condomini, lo sa. La semplice domanda diviene ancora più impellente quando si scopre che tutti i 140 (in realtà sono 156 le famiglie assegnatarie, ma risultano 140 perché la riorganizzazione avvenuta precedentmente non ha mai conteggiato le nuove presenze, mantenendo così il numero vecchio) utenti hanno la medesima cifra sotto la stessa voce: compensazione. Un piccolo gruppo di condomini si reca dal gestore dell’acqua, Barbagli srl, sentendosi rispondere che si tratta della prima tranche di una compensazione di 8.630,80 euro, “autorizzata da Casa spa”. Infatti, risulta che a fine 2014 il gestore aveva chiamato Casa spa informando che “mancavano “1800 metri cubi d’acqua”, avvertendo anche, contemporaneamente, Publiacqua. Alcuni operai erano stati mandati sul posto per trovare la perdita, che tuttavia, dicono i condomini, “non è mai stata trovata e dunque neppure riparata”. A questo punto, scatta la domanda ulteriore: come mai un tale ammanco di acqua? Così, i condomini scoprono che, senza che nessuno ne sapesse nulla, “sono stati installati due contatori” sopra i lavandini che si trovano nelle cantine. Ma possibile che da questo dipenda tale dispendio di acqua? Inoltre, scavando e riscavando, si scopre anche che le bollette dellacqua condominiale risultano domiciliate sotto il codice di utenza di un unico condomino. Forse strano, forse no, sta di fatto che la perdita rimane “presunta” e indimostrabile, mentre i soldi da pagare sono drammaticamente veri.

In tutto ciò emerge il ruolo dell’Autogestione, che è il primo anello che lega i condomini all’ente gestore Casa spa. Un soggetto che si trova espressamente richiamato dalla regolamentazione regionale in merito, e che dovrebbe essere, secondo il Regolamento per l’Autogestione degli immobili di Edilizia Residenziale Pubblica (Area L.O.D.E. Fiorentino) il soggetto che “disciplina l’Autogestione quale forma ordinaria di gestione dei servizi accessori degli spazi comuni e della manutenzione ordinaria dei fabbricati di edilizia residenziale pubblica (Erp) di proprietà dei Comuni facenti parte di LODE fiorentino”. Per quanto riguarda la sua costituzione, dall’art.2 del regolamento primo e secondo comma, si legge: “L’Autogestione è formalmente costituita con apposita assemblea, su iniziativa diretta degli assegnatari o, in mancanza, da Casa spa, previo avviso di convocazione spedito con raccomandata a tutti gli assegnatari almeno 15 (quindici) giorni prima del suo svolgimento. La decisione di costituzione dell’Autogestione deve essere assunta con il voto favorevole di almeno la metà degli assegnatari del complesso immobiliare interessato. L’Autogestione regolarmente costituita è un soggetto giuridico autonomo rispetto al Comune proprietario dell’immobile ed a Casa spa, soggetto gestore, ed esercita i poteri di cui al presente regolamento. In particolare l’Autogestione, attraverso i propri organi rappresentativi, risponde pienamente ed in modo esclusivo nei rapporti contrattuali con fornitori, prestatori d’opera e terzi in genere”. Infine, per quanto riguarda l’oggetto, seguendo il commento pubblicato sul sito di Polis Firenze circa il regolamento delle autogestioni, si legge che, per “oggetto dell’attività dell’autogestione” si deve “fare riferimento ai servizi accessori (intendendosi gli oneri a carico degli inquilini per le spese cosiddette “condominiali” in aggiunta al canone di locazione dovuto alla proprietà), degli spazi comuni (escludendosi quindi qualsiasi onere per servizi o spese inerenti l’interno dell’alloggio o gli accessori privati che restano a carico del singolo assegnatario)” con alcuni limiti precisi presenti nella legislazione regionale.

Ed è proprio a questo soggetto che i condomini fanno riferimento in prima battuta per cercare di capire la questione delle spese “compensative” della bolletta dell’acqua. Ma le spiegazioni si fanno confuse e purtroppo non si riesce a venire a capo della questione. Ma la cosa non finisce lì.

Infatti, i condomini si trovano di fronte ad altre stranezze: mettendo in atto un loro vero e proprio diritto, che è di controllo di fatture e documenti interenti alle spese ordinarie sostenute dalla comunità condominiale, si imbattono in una vera e propria sorpresa: infatti, nell’ufficio sede dell’autogestione, rinvengono una scatola in cui sono depositate le copie delle chiavi di un gran numero di appartamenti, più o meno la metà di quelli costituenti il condominio. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, soprattutto perché “nessuno di noi sapeva nulla”. Così, cominciano anche a venir fuori episodi comuni a molti: condomini che uscendo sicuri di aver lasciato la porta chiusa a chiave, al rientro la ritrovano semplicemente accostata, o situazioni ancora più inquietanti che parlano di vere e proprie intrusioni. Spunta anche un’immagine di una cellula della video sorveglianza. Alla fine, i condomini decidono di inoltrare due denunce: una a Casa spa e una ai carabinieri. Ma per ora, a distanza di mesi, l’unico provvedimento che è stato preso è quello di chi ha potuto o era più spaventato, che ha cambiato la serratura di casa.

Nel frattempo, e siamo ad aprile scorso, il responsabile dell’autogestione rimette le dimissioni. Continuando a scavare nelle carte tuttavia le sorprese si moltiplicano per i condomini. Infatti, sono state rinvenute le fatture che riguardano il montaggio dei crepuscolari nel giardino del condominio. In realtà, dalla fattura che viene rintracciata, sembra di capire che il lavoro svolto dalla ditta sia stato il seguente: abbia montato un differenziale magneto-termico, gli orologi temporizzatori delle luci delle cantine, gli orologi con sensori di luci in giardino, più la mano d’opera: costo totale, 799,59 euro. La ditta è la ATS Avantgarde Technology System srl, secondo la fattura domiciliata in via Umberto Saba, a Carmignano. Che, interpellata, nega, con una telefonata e una mail (scaricata dai condomini) di aver mai eseguito lavori alle Piagge, anzi , aggiunge che non si occupa di tali lavori, suggerendo che ci sia stato “uno scambio di ditte”. A questo punto, si scopre che c’è un’altra azienda, sembra omonima, che tuttavia ha sede a Quarrata, in via Seano. Ma che potrebbe essere la stessa di Carmignano, essendosi quest’ultima trasferita nel 2011: da Seano-Carmignano a Quarrata. La confusione è totale. Alla fine, i condomini arrivano a una conclusione: i sensori non sono stati installati dalla Avantgarde, dal momento che emerge un’altra ditta, la Nuova Eurovideo snc, sede Scandicci, che in un’altra fattura è indicata come colei che ha installato i temporizzatori nelle cantine ma non i sensori nel giardino, che infatti ancora non ci sono. Costo di quest’ultima fattura: 867,74 euro. “Di una cosa siamo sicuri – dicono i condomini – è stato tutto pagato: la fattura di Avantgarde in contanti, mentre la Nuova Eurovideo è stata pagata con bonifico dal conto corrente del condominio”. Ma per quali lavori?

E così, di spesa in spesa, di fattura in fattura, tutto un mondo pieno di sorprese si allarga sotto gli occhi degli esterrefatti condomini. Solo per citare qualche altra criticità, verso l’inizio di novembre viene chiamato un antennista. Arriva la fattura: 220 euro divise per le famiglie interessate. L’antennista, interpellato sul motivo di quella cifra, va a controllare e risulta (come del resto lui stesso aveva detto) di avere inserito il solo costo della chiamata: 50 euro. “Cerchiamo ancora di capire da cosa derivino questi 220 euro – dicono i condomini – ma nessuno risponde. Abbiamo segnalato la cosa, come da regolamento (art.13) al gestore del patrimonio Erp, ma non ci danno ascolto: eppure, secondo regolamento, la segnalazione di anomalie anche presunte dovrebbe dar luogo almeno a un controllo dei documenti”.

“Noi non riteniamo che ci siano altre scorrettezze che una totale confusione – concludono i condomini – che tuttavia possono dar luogo a irregolarità, magari non volute. Sta di fatto tuttavia che siamo convinti sia nostro diritto avere la possibilità di controllo sulle spese ordinarie e ad una chiarezza di gestione. E che sia dovere di Casa spa, anche attraverso l’autogestione, dare seguito con i controlli previsti dalla legge alle nostre segnalazioni”. Altrimenti, dice una giovane donna, “ci sentiamo non solo abbandonati dalle istituzioni, ma considerati peggio di cittadini di serie B: cittadini cui tutto può venire fatto, in quanto non contano niente”.

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