Pisa – Si è conclusa martedì 31 marzo la quinta edizione del PhD+, il programma dedicato alla diffusione dello spirito imprenditoriale e alla valorizzazione dei risultati della ricerca promosso dall’Università di Pisa. I progetti e le idee sviluppati nel corso del programma sono stati 15 e fanno riferimento a diversi settori: dall’agrifood al monitoraggio ambientale, dalla musica all’internet delle cose, dalla sostenibilità al turismo e all’intrattenimento.
L’edizione 2015 ha visto 20 relatori nazionali e internazionali animare le 12 sessioni che i 97 partecipanti hanno potuto seguire a partire dalla metà di febbraio. Le lezioni si sono svolte in inglese al fine di dare al programma una dimensione sempre più internazionale, consentendo così la partecipazione di 10 PhD stranieri. Il pitch finale, durante il quale sono state presentate le idee, si è svolto nel pomeriggio di venerdì 27 marzo e in quell’occasione 7 allieve e 8 allievi hanno illustrato i progetti in una sessione a cui hanno partecipato anche gli studenti del master in Business Administration dell’Università di Pisa con il quale il PhD+ collabora da tre anni.
“Il PhD+ sta crescendo in partecipazione e attenzione sia a livello locale, sia a livello nazionale e internazionale, come dimostrano i vari successi che i nostri spin-off stanno ottenendo nelle competizioni del settore – ha commentato Paolo Ferragina, prorettore per la Ricerca applicata e l’innovazione dell’Ateneo pisano intervenuto all’inizio della sessione di pitch – La dimensione internazionale del programma è testimoniata anche dal Progetto ENDuRE, European Network of Design for Resilient Entrepreneurship, di cui il PhD+ è un elemento fondamentale. Endure è un progetto finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Erasmus+ Knowledge Alliances di cui il nostro Ateneo è capofila, finalizzato a fornire un supporto strategico alle startup e ad accrescerne la resilienza”.
Tra i progetti che hanno ricevuto maggiore attenzione dall’audience ricordiamo Echoes, diStefano Lischi e Daniele Staglianò, che hanno sviluppato un sistema radar per applicazioni portuali che, grazie a innovative tecnologie di imaging, consente di individuare la forma e la dimensione delle navi in transito; Sound Shoes, diLorenzo Cominelli, che ha unito la passione per la musica ai suoi studi nell’ambito del corso di dottorato in ingegneria dell’informazione sviluppando “Sound Shoes”, una scarpa sensorizzata che genera musica grazie a un semplice movimento del piede; Matchome, un sito e una app per permettere ai tifosi di calcio di incontrarsi per seguire le partite della propria squadra del cuore ideati da Sara Compagnone, laureanda in Marketing e ricerche di mercato; NomoreQ, un sistema per risparmiare tempo ed evitare lo stress dello stare in coda, presentato da Antonello Cherubini e Gastone Rosati; Onlywine, un protocollo di vinificazione innovativo e una tecnologia all’avanguardia per eliminare additivi e solfiti ottenendo un vino più buono e più sano, presentato da Chiara Sanmartin, assegnista del dipartimento di Scienze agrarie, ambientali e agro-alimentari. Gli altri progetti sviluppati nell’ambito del corso sono stati: Enjoy Wine (Xiaoguo Ying), VideoTalent (Maria Laura Tamburello), Optical System for Lithography (José Maria Gonzales Castro), ABCDEARMONDAY (Antonella Garzelli); Recycling bioactive compounds for cosmetics and food production (Morena Gabriele), Digicane (Leo Dvortsin), Travelogin (Antonio Campus, Lorenza La Rosa), Save Food (Claudia Molfetta, Lorenzo Sossi), Sound absorption system (Veronica Palla), NoteATTIVE (Eleonora Galassi).