Firenze – Pesticidi nelle acque, le percentuali dei punti di monitoraggio contaminati sono in crescita inesorabile: nel 2016, secondo i dati forniti dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale) si assiste a un balzo del +20% per le acque superficiali e del +10% per quelle sotterranee.
L’edizione 2016 del Rapporto Nazionale Pesticidi nelle Acque inoltre riporta anche un dato particolarmente inquietante per la nostra regione: infatti, rispetto al dato nazionale la Toscana arriva a punte del 90% per le acque superficiali, vale a dire fiumi, laghi e torrenti. Davanti solo l’Umbria, al 95%. Per quanto riguarda le acque sotterranee invece le punte più inquinate si trovano in Lombardia, in ragione del 50% dei punti, in Friuli 68,6%, in Sicilia 76%.
La misura della contaminazione avviene analizzando i punti di monitoraggio: così apprendiamo che fiumi, laghi, torrenti italiani “ospitano” pesticidi nel 63,9% dei 1.284 punti di monitoraggio (nel 2012 era 56,9%); quelle sotterranee nel 31,7% dei 2.463 punti (31% nel 2012).
Inoltre, precisa l’Ispra, bisogna tenere conto anche del fatto che l’aumento di punti contaminati “si spiega in parte col fatto che in vaste aree del centro-sud, solo con ritardo, emerge una contaminazione prima non rilevata”.
Fra le sostanze più comunemente rilevate, gli erbicidi, ma in aumento ci sono sostanze come fungicidi e insetticidi. Nelle acque superficiali, 274 punti di monitoraggio (21,3% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali mentre in quelle sotterranee 170 punti (6,9% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale. Infine, in aumento rispetto alle indagini passate, rileva l’Ispra, ci sono le miscele di sostanze, che sono risultate fino a 48 in un singolo campione; miscele che comportano una tossicità d’insieme più alta rispetto ai singoli componenti.