Dal cartellone choc sulla morte del centro storico a quello soft sulla crisi infinita del sistema economico Reggio, la sostanza o meglio il filo rosso in questo caso non cambia: Cna provinciale rilancia l’allarme col suo consueto binomio protesta-proposta. Il 21 aprile si torna in piazza a Reggio con l’iniziativa “Se non ci vedono, facciomoci sentire”: e la crisi anche per gli artigiani si sta facendo sentire eccome.
I dati di marzo parlano di altre 60 domande presentate per accedere al concordato preventivo, più di Modena e Parma per esempio, per il fatto che i numeri del settore costruzioni è preponderante e perché il collasso coop sta portando via gran parte della filiera e dei fornitori coinvolgendo almeno 12mila addetti dalle nostre parti. Ma la procedura del concordato preventivo sta unendo grandi e medio-piccoli; da ultimo anche la Coopasfalti attiva dal ’76 e di proprietà della moglie del presidente Tristano Mussini.
Cna chiama in causa Prefetto, Camera di commercio, banche, Unindustria e organizzazioni del commercio, tutti in pratica per un adagio vecchio come il mondo ma l’unico percorribile, cioè che solo assieme se ne potrà uscire. Ma non sarà facile; bisognerà infatti cambiare letteralmente mentalità, ovvero diversificare i prodotti e internazionalizzarsi in primis. Più flessibili e più competitivi, belle parole certo ma di non facile soluzione