Firenze – Dal primo gennaio 2023, centinaia di lavoratrici e lavoratori in somministrazione del Ministero dell’Interno (prefetture e questure), che da oltre un anno si occupavano di dare una soluzione lavorativa e di vita a migliaia di persone migranti aventi diritto alla regolarizzazione, sono disoccupati. I loro contratti sono scaduti e non sono stati prorogati. In Toscana quasi 100 persone sono in questa situazione. E’ quanto spiega la Cgil in occasione di una nota diffusa in occasione di un presidio di protesta che si è svolto a Firenze in via Cavour, davanti alla Prefettura.
Vi hanno partecipato circa 50 lavoratori e lavoratrici con Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp, per chiedere una soluzione occupazionale. Per i sindacati “vanno tutelati questi addetti che tra l’altro sono formati e hanno competenze specifiche, è stato un errore non dare continuità al servizio che era fondamentale nella gestione dell’immigrazione. Adesso i primi sono senza lavoro, e le questure e le prefetture vedono messa a repentaglio l’attività di un settore così importante e sensibile come quello delle pratiche per i migranti sul fronte dell’emersione. Chiediamo che si dia continuità al lavoro di queste persone, magari rinnovando il contratto tramite le agenzie interinali, e nel medio periodo che siano assorbite dal Ministero tramite concorsi che riconoscano nei punteggi la preziosissima attività svolta. Che si creano sacche di disoccupazione tramite strutture statali, per di più colpendo servizi così importanti, è inaccettabile”.