Il Maestro Marco Fiorini, direttore dell’Isituto Peri-Merulo è sicuro che l’anno scolastico (qui termina il 31 ottobre) verrà portato a termine nella sua interezza. Anche perché la gioiosa e gloriosa macchina sonora e canora dell’ex Scuola musicale, corre su uno spartito non semplice da gestire: forte di 620 allievi, dai 6 anni ai giovani in età universitaria, e oltre 100 docenti, la scuola musicale offre una gamma di insegnamento estremamente diversificata nonostante l’ambito di formazione apparentemente monografico.
“La nostra offerta è in effetti molto ricca – dice ancora Fiorini – e porta fino al Diploma accademico di primo e secondo livello. Ma non ci fermiamo al solo, seppur fondamentale insegnamento della musica e del canto e, da un po’ di tempo a questa parte, della formazione orchestrale. Abbiamo infatti una parallela attività di spettacoli, concerto e avvenimenti culturali che ci porta, in media, ad un centinaio di esibizioni all’anno”.
Col fondamentale contributo del Comune di Reggio Emilia e di Castelnovo Monti, dello Sato e della Fondazione Manodori, l’importante istituzione culturale reggiana (con crescente numero di iscritti anche in conseguenza ad un significativo abbassamento delle rette) guarda al prossimo biennio 2021-2022 come al raggiungimento di una tappa fondamentale lungo il proprio cammino di trasformazione giuridica verso la definitiva statizzazione che toccherà il comparto dell’Alta Formazione. Ed avere lo status per corsi universitari a tutti gli effetti con la qualifica di Conservatorio. Il dibattito politico e l’iter societario di mutazione dei Conservatori procede da metà degli anni ’90, con particolare intensità dalle nostre parti: il provvedimento legislativo del passaggio allo Stato degli Istituti pareggiati data 1999-2000 ma la sua attuazione comporta ancora momenti di complessità. “Punto d’arrivo che ci garantirà un futuro ancora migliore – conclude Fiorini – col contributo degli enti locali che non verrà meno. Ora però concentriamoci sulla ripresa degli esami magari anche fisica, quando sarà possibile. perché ad esempio gli strumenti a fiato necessitano di una distanza ancora più considerevole dei membri di commissione. Pensate ad esempio ad un esame di tromba o trombone…serve una distanza di 10-12 metri”. Le note arrivano più lontano dei rischi connessi in questi tempi alle emissioni gutturali. Il droplet si ferma al metro e mezzo.