Pergola: l’Enrico IV di Lo Monaco, i fasti del teatro attoriale

Firenze – “Sguincia”, “cimento”, “rincrescimento”, “distornarlo”: com’è bello sentire risuonare parole della lingua italiana letteraria che non si odono spesso. Soprattutto se poi queste parole e l’intero testo sono di un grande artista, Luigi Pirandello e a pronunciarle è un gruppo di attori bravi e professionali che per fortuna ogni tanto ci accompagnano nel grande teatro novecentesco.

Una voglia di teatro e di interpreti di qualità che si è espressa in un entusiasmo quasi da stadio per l’Enrico IV capolavoro del drammaturgo siciliano messo in scena alla Pergola da Sebastiano Lo Monaco con la regia di Yannis Kokkos in una produzione dell’Associazione Sicilia Teatro, del  Teatro Stabile del Veneto, del Teatro Stabile di Palermo e del  Teatro Stabile di Catania. Un’atmosfera che ha permesso a Lo Monaco di istrioneggiare alla fine della prima, fra le risate e gli applausi di approvazione di un pubblico di tutte le età, con una consistente presenza giovanile.

L’indagine pirandelliana sull’impasto di follia e ragione, di finzione e verità, di sentimenti forti e di debole forza morale, di cui sono fatti le donne e gli uomini  è andata in scena a Firenze a cento anni dalla sua prima rappresentazione al Teatro Manzoni di Milano, dopo la sua prima rappresentazione a Palermo. Ed è stato anche questo il motivo per il quale il regista – scenografo Kokkos è voluto essere presente alla première di Firenze.

La scena che ha ideato rappresenta il doppio piano finzione-realtà, la maschera e la volontà lucida e padrone della situazione: da un lato specchi e tavoli da trucco e parrucco, dal lato opposto lo spazio chiuso ricettacolo dove si rifugia l’io che riprende il controllo dopo la crisi fisica e spirituale ed elabora strategie per riaffermare la sua presenza in una società che vive come sospesa su un letto di bugie, fragile nelle sue convenzioni e nelle sue ipocrisie.

Nel mezzo, in alto su una scalinata, un grande trono medievale come doveva essere quello di Enrico IV imperatore di Germania, quello  dell’umiliazione di Canossa e della lotta delle investiture, in un’atmosfera lunare e dissociata. E’ qui che si svolge la pazzia diventata finzione del protagonista che porta a termine la sua vendetta contro il rivale Belcredi causa della sua malattia (la caduta da cavallo durante una mascherata storica) che gli ha sottratto la donna che amava. Tre volte pazzo dunque Enrico: prima vero dopo il trauma cranico, poi rinsavito senza rivelarlo e infine pazzo convinto e definitivo per salvarsi dalla prigione.

Lo Monaco ha dato vita al suo personaggio, mettendone  in luce i diversi aspetti “dell’analisi della mente, dell’animo e dei deliri psicoanalitici” presente nel testo pirandelliano, con tutta l’espressività e l’energia di cui è capace. Ma l’Enrico IV è soprattutto un’opera corale e il protagonista è stato accompagnato da una compagnia di attori di grande livello: Mariàngeles Torres, Claudio Mazzenga, Rosario Petix e Luca Iacono. Senza dimenticare gli altri comprimari che formano il gruppo dei servitori ingaggiati per assecondare la sua presunta pazzia.

Alla Pergola fino al 20 marzo

Foto: Enrico IV, Sebastiano Lo Monaco, Yannis Kokkos (ph. Tommaso Le Pera)

 

Total
0
Condivisioni
Prec.
Ucraina, Coldiretti: “Il calmiere più efficace dei prezzi? La pace”

Ucraina, Coldiretti: “Il calmiere più efficace dei prezzi? La pace”

Firenze – E’ la pace, il calmiere più evidente che frena la

Succ.
Gli effetti della guerra sull’economia toscana: rischio costi energia

Gli effetti della guerra sull’economia toscana: rischio costi energia

Firenze – Guerra in Ucraina e rincari energetici, che non dipendono solo

You May Also Like
Total
0
Condividi