Firenze – In esclusiva italiana arriva al Teatro della Pergola di Firenze, da giovedì 3 a domenica 6 febbraio, Jungle Book, in cui il visionario regista Robert Wilson unisce le forze con il surreale duo CocoRosie – è la loro quarta collaborazione in teatro – per un’entusiasmante rivisitazione del romanzo di Rudyard Kipling Il libro della giungla.
Jungle Book è un progetto avviato dal Théâtre de la Ville di Parigi, coprodotto dal Teatro della Pergola, presentato in anteprima mondiale al Grand Théâtre du Luxembourg il 26 aprile 2019. Un cast di giovani musicisti/interpreti abita gli splendidi paesaggi di Wilson e il suono unico di CocoRosie in uno spettacolo di teatro musicale pensata per il pubblico e le famiglie.
Wilson torna a Firenze dopo il trionfo nel 2019 di Mary Said What She Said con protagonista Isabelle Huppert, musiche originali di Ludovico Einaudi, coproduzione Théâtre de la Ville e Teatro della Pergola.
Il romanzo di Kipling ha avuto infinite rappresentazioni nel corso degli anni. Il mondo che Kipling ha creato ha intrattenuto generazioni di bambini e adulti che hanno scoperto questo classico indimenticabile nelle sue numerose rappresentazioni artistiche. Le parole dello scrittore britannico si materializzeranno attraverso la capacità di Wilson di creare visioni inaspettate e astratte che spesso guardano il mondo attraverso gli occhi di un bambino.
Uno spettacolo che spiega tutto il genio di questo artista unico come un manifesto di ciò che il Théâtre de la Ville e il Teatro della Pergola difendono in termini di creazione per tutto il pubblico. Come diceva Baudelaire: «Il genio non è altro che l’infanzia riconquistata a piacimento». Lo spettacolo è composto da tre atti, ciascuno composto da quattro scene separate da intermezzi, mentre le canzoni in inglese fungono da delizioso sostegno alla narrazione e al dialogo in francese.
Nato a Waco, in Texas, Robert Wilson è uno degli artisti più importanti del teatro e delle arti visive. Il suo lavoro per il palcoscenico comprende un’ampia varietà di linguaggi, tra cui la danza, il movimento, le luci, la scultura, la musica e il testo. Le sue immagini sorprendenti da un punto di vista estetico sono cariche di emozioni e le sue produzioni gli sono valse i consensi del pubblico e della critica del mondo intero.
Ha ricevuto numerosi premi, tra cui: due premi Ubu e il Leone d’oro alla Biennale di Venezia (Italia), un Laurence Olivier Award (G-B), ed è stato inoltre nominato al premio Pulitzer. È stato eletto all’Accademia americana delle arti e delle lettere, così come all’Accademia tedesca delle arti ed è insignito di otto dottorati Honoris Causa. La Francia lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e Lettere (2003) e ufficiale della Legione d’Onore (2014); è inoltre ufficiale dell’ordine di Merito della Repubblica Federale Tedesca (2014). Robert Wilson è il fondatore e direttore artistico del Watermill Center, un laboratorio per le arti situato a Water Mill nello stato di New York.
CocoRosie è un progetto musicale creato dalle artiste multidisciplinari Sierra e Bianca Casady. Le parole delle loro canzoni rivelano spesso cose inesprimibili, ma la loro musica celebra alla fine una libertà spirituale disponibile al contatto con la natura. Considerata nel suo insieme, la musica delle CocoRosie è un dialogo intimo ininterrotto fra le due sorelle. Ognuna ha molteplici personaggi e stili vocali: Bianca offre un rap trobadorico al quale Sierra risponde con tonalità aeree, suonando allo stesso tempo diversi strumenti tra cui l’arpa, il piano o la chitarra. Lo specifico della loro sonorità è un insieme di percussioni create a partire dai giocattoli per bambini o da altri oggetti che donano alle loro canzoni una nostalgia particolare.
In quasi venti anni di CocoRosie, le due sorelle hanno pubblicato sette album, Put the Shine On (2020), Heartache City (2015), Tales of a Grassidow (2013), Grey Oceans (2010), The Adventures of Ghosthorse and Stillborn (2007), Noah’s Ark (2005), La maison de mon rêve (2004); ciascuno di questi suscita in egual misura polemiche e lodi, visto il loro coraggio e la loro determinazione a correre dei rischi.
Con Jungle Book l’attività di relazioni internazionali del Teatro della Pergola di Firenze finalmente si concretizza nella proposta degli spettacoli coprodotti, e più volte rimandati a causa delle restrizioni agli spostamenti: non un “inserto” nella stagione, ma la stagione stessa che si colora di proposte sovranazionali.
L’asse principale si muove nel solco del rapporto, forte e reso sempre più coeso dalle comuni difficoltà attraversate, con il Théâtre de la Ville di Parigi e con il suo direttore Emmanuel Demarcy-Mota: fondato su una comune visione del teatro del futuro, su una forte europeizzazione dell’agire artistico, sull’impegno costante nei confronti dei giovani.
Foto: Jungle Book (ph. Lucie Jansch)