Il nome, “7per24”, non suggerisce soltanto una compagnia costante, una specie di badante della navigazione virtuale ma vuole essere soprattutto il tentativo, lo esplicita il sottotitolo, di creare libera comunicazione e stimolare dibattiti senza posizioni preconcette. Sviluppando al meglio, a partire dalla partecipazione vera degli utenti, le possibilità del web. Consci che le strade per le novità sono lastricate di buone intenzioni fallite e cosparse di trappole retoriche, il gruppo di professionisti che sta dando vita a questa esperienza, si pone come obiettivo principale il servizio indipendente a favore della comunità (social e sociale). Nella convinzione che, nonostante un forte e radicato pluralismo informativo, non solo ci sia spazio per un mezzo come questo a “Reggio e dintorni” ma, per certi versi (ci perdonerete, speriamo l’unica, incrinatura di stile) anche necessità. Perché necessità? Perché, senza analizzare inelegantemente i motivi di gloriose e datate testate, “7per24” cercherà di rispondere non solo ai meccanismi del mercato ma soprattutto alle esigenze degli utenti-lettori. Senza, da una parte rincorrere la notizia a tutti i costi né, dall’altra, compiacere un appartenenza, politica o d’area, più o meno sotterranea, più o meno invadente. Certo, non saremo neutri sempre e comunque. Veniamo da storie e convinzioni, passioni e tradizioni. Chi sbandiera pretesa “terzietà altra” (e quindi “alta”, a suo vedere), può celare partigianerie molto concrete. Una piattaforma mutevole di idee a confronto, dunque, stimoli e servizi. Il livello di indipendenza di una testata, specie se multimediale e neonata come la nostra, la si misura anche dalla partecipazione di chi ne usufruisce: la proposta decente che vi facciamo allora è di prendere parte viva al progetto: con commenti, suggerimenti e articoli naturalmente ma anche caricando foto e video per segnalare problemi e disagi, esperienze e conoscenze. Ogni mezzo di comunicazione-informazione-opinione, anche internet, in grado di utilizzare le tecniche ultime in quel momento, non si colloca automaticamente fuori dal rischio di finalità seconde. Dalle zone grigie del pilotamento dei consensi (personali o pubblici), delle censure preventive o delle beatificazioni interessate. Non siamo adoratori ciechi del network, né sacerdoti ottusi della interconnetività. Le forme di libertà e di democrazia che i media possono (oggi sempre meno) offrire, dipendono da chi vi opera e altrettanto dall’utenza. Stringendo il discorso al contesto, non solo reggiano, in cui “7per24” si cala, è abbastanza evidente le necessità di cercare di ricomporre un tessuto umano e sociale mai come oggi frazionato in piccoli o grandi poteri (di qualsiasi natura) e corrispettivi gruppi di appoggio (di qualsiasi fattura). Al centro di una società politicamente disorientata ma che non necessariamente è meglio dei governanti e degli imprenditori che cercano di guidarla. Il disagio può essere sintomo ma non indiscutibile indizio di superiorità morale. La logica che sempre più evidentemente muove le leve delle nostrane lobbies che si contrappongono è la lotta per la supremazia, senza esclusioni di colpi. Noi cercheremo di non individuare nemici e non fare battaglie su persone ma di lottare mediaticamente per quelle che ci sembreranno di volta in volta impegni di civiltà. Analizzando serenamente (e magari con competenza, giudicherete voi) la complessità, sempre più multiforme, delle situazioni.
Gianfranco Parmiggiani