Sono stati tutti assolti a Bologna i sette imputati nel processo sull’appalto del People Mover, il progetto di navetta sopraelevata per collegare aeroporto e stazione del capoluogo emiliano. Erano imputati a vario titolo per abuso di ufficio e turbativa d’asta l’ex sindaco Flavio Delbono, l’ex assessore Villiam Rossi, gli ex presidenti di Ccc e Atc, Piero Collina e Francesco Sutti, e i dirigenti comunali Francesca Bruni, Cleto Carlini e Patrizia Bartolini. L’accusa è stata condotta dai Pm Antonella Scandellari e Giuseppe Di Giorgio. L’assoluzione è stata pronunciata perché il fatto non sussiste, con la formula della vecchia insufficienza di prove.
Nelle precedenti udienze i pm avevano chiesto un anno e sei mesi per Collina e Sutti, un anno e quattro mesi per Delbono e Rossi; un anno per Bruni; assoluzione per gli altri due dirigenti, Carlini e Bartolini. Nel mirino dell’accusa c’era l’accordo, per gli inquirenti occulto, tra Ccc (Consorzio cooperative costruzioni) e Atc (all’epoca società di trasporti del Comune, stipulato dopo l’appalto del People Mover, per cedere la gestione e quindi l’assunzione dei rischi ad Atc (società a capitale pubblico) nel caso in cui il progetto non si fosse autofinanziato. Parti civili erano la cordata Acciona-Ghella, imprese che formavano l’Ati esclusa dal bando, e il comitato di cittadini contrario alla realizzazione dell’opera. I cantieri per costruire la monorotaia sopraelevata sono stati avviati da qualche mese.
“La formula con cui si è concluso giustifica ampiamente che il processo doveva essere fatto” il commento del procuratore di Bologna, Giuseppe Amato.