Un presunto danno erariale da 15 milioni. La Procura della Corte dei Conti ha chiesto di processare l’ex sindaco di Bologna Flavio Delbono, sette ex assessori della sua giunta e un dirigente comunale per il progetto del People mover, la monorotaia che doveva collegare aeroporto e stazione. A tutti loro viene chiesto un risarcimento di 6 milioni, anche se il danno stimato dalla Procura è più che doppio.
Nei guai finiscono, assieme a Delbono, gli ex assessori Villiam Rossi, Luciano Sita, Plinio Lenzi, Milena Naldi, Maurizio Degli Esposti, Luisa Lazzaroni e Nicoletta Mantovani, tutti citati per “colpa grave”, e l’allora responsabile dell’Area affari istituzionali del Comune di Bologna, Francesca Bruni (oggi dirigente del settore Cultura e rapporti con l’Università). Nel mirino della Procura contabile la delibera con cui l’1 dicembre 2009 la giunta diede l’ok alla costituzione della società di progetto (Marconi express) con cui Atc entra a fianco di Ccc nella realizzazione dell’appalto per il People mover. E’ la stessa delibera per la quale procede la Procura ordinaria, nel processo penale sul People mover.
I pm contabili quantificano il danno causato all’erario in 14 milioni 899mila euro, pari alla “perdita di sconto” ovvero ai costi superiori patiti dall’amministrazione con la modifica del bando e la scelta di far entrare Atc nel progetto (che originariamente avrebbe dovuto essere un’opera in project financing, con i rischi che ricadevano interamente sui soggetti privati). Quello “concreto e risarcibile”, però, viene stabilito in 5milioni e 959.607 euro (il 40% del pregiudizio stimato) ed è questo che gli imputati saranno chiamati a risarcire. Per la Procura contabile la responsabilità maggiore va imputata a Delbono, Rossi e Bruni: per i pm contabili, devono pagare 860.832 euro a testa. Gli altri sei ex assessori – Sita, Lenzi, Naldi, Degli Esposti, Lazzaroni e Mantovani – se la caverebbero con 562.851 euro. L’udienza del processo è fissata per il 24 febbraio 2016.