Pensione di cittadinanza: quasi 500 reggiani anziani sotto la soglia di povertà

300 “opliti” reggiani (più altri 200 per la verità) percepiscono gli importi più alti in regione, fino ad 800 euro. Un dato medio superiore a quello nazionale

Pensione di cittadinanza: Reggio Emilia è la prima in regione per importi ricevuti. 216,19 euro mese (contro una media regionale di 185,50 euro). Erogazioni che possono arrivare sino a 780 euro.
L’analisi giunge dai patronati Caf Cisl Emilia Centrale, Inas Reggio Emilia e da Fnp Cisl Emilia Centrale, analizzando gli ultimi dati disponibili dell’osservatorio statistico “Reddito/Pensione di cittadinanza e Reddito di inclusione”.

Per la Pensione di cittadinanza, l’erogazione media reggiana è superiore non solo al dato regionale, ma anche a quello nazionale che ha un importo medio mensile di 207 euro.
«Questi numeri – osservano Franco Saracino e Lorenzo Bonini, direttori di Caf Emilia Centrale e Inas Reggio Emilia – significano che i reggiani coinvolti dalle misure avevano, mediamente, i due requisiti fondamentali di partenza Isee e valore reddituale/patrimoniale mediamente più bassi rispetto alle altre province».
Sempre Inas e Cisl segnalano un numero insolitamente elevato di domande non accolte: «o sono ancora in attesa di verifica o sono state dichiarate situazioni a noi non note o sono stati commessi errori in sede di verifica».

«L’introduzione del beneficio di Reddito di cittadinanza e della Pensione di cittadinanza comporta l’erogazione di importi mensili decisamente più elevati rispetto al precedente Rei (Reddito di inclusione, misura che va esaurendosi) – osserva Adelmo Lasagni, segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale, la categoria dei pensionati – è evidentemente diversa la dotazione finanziaria tra i due strumenti. I pensionati reggiani coinvolti dalla pensione di cittadinanza (tutti i componenti del nucleo famigliare devono avere età pari o superiore a 67 anni), sono stati 468, in prevalenza famiglie monoparentali dato che i nuclei famigliari interessati dalla manovra sono stati 412».

«Se da un lato guardiamo con soddisfazione all’aiuto alle persone in difficoltà, questi numeri – osserva Lasagni – confermano quello che, da anni, segnalavamo: ci sono purtroppo centinaia di persone in difficoltà. Riteniamo, però, che questo dato sia ancora sottostimato se si considera che stiamo parlando dell’1% dei 136.000 pensionati reggiani».
«Elemento positivo – conclude il segretario dei pensionati Cisl – è che comunque la pensione di cittadinanza, a differenza del reddito di cittadinanza, pur avendo requisiti d’accesso non ha condizionalità una volta erogata».

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