Pd toscano, alleanze e sfide, Fossi: “Si decide sui contenuti e con chi ci sta”

Su accoglienza e migranti, “preferisco parlare di comunità che accolgono, invece che di centri”

Firenze – Scuola di formazione e conferenza programmatica, quest’ultima coordinata dal sindaco di Certaldo Giacomo Puccini più un prestigioso comitato scientifico e volta a “produrre una fotografia della Toscana aggiornata all’oggi”. Riparte così, col pacchetto “Destinazione Toscana Futura”, il Pd toscano, al netto di tutte le speculazioni, le beghe, le alleanze ipotizzate o ipotizzabili, gli anda e rianda dentro e fuori Italia Viva, la questione delle prossime comunali che sottintendono “il nome”, ovvero il candidato. Rilancia oggi il segretario regionale nonché onorevole Emiliano Fossi, con un discorso teso a ridare speranza che anche nel Pd, toscano e fiorentino, il cambio della guardia al vertice, di cui lui fu propugnatore e ora fedele, si senta.

Intanto, la Schlein oggi, c’è. Non proprio di persona, ma neppure con le solite “due righe” di augurio, dal momento che, grazie alla tecnologia, può apparire per un sia pur breve momento, a metterci la faccia sul suo fedelissimo, benedicendo la conferenza programmatica e l’apertura della scuola di partito, definizione quest’ultima che solo qualche anno avrebbe fatto venire le cascaggini a qualsiasi funzionario o simpatizzante che fosse, ma che ora è stata riscoperta dalla necessità, come dice Fossi, di avere gente in grado di padroneggiare gli strumenti e avere la formazione della e alla politica. Il vecchio Cesare Alfieri probabilmente sghignazza nella tomba:”Ve l’avevo detto …” sembra di sentirlo proferire.

“Dobbiamo costruire comunità per dare il nostro contributo ad aprire le porte del partito – dice Schlein – costruire una nuova classe dirigente che sia all’altezza delle sfide del Paese. Questo è lo scopo. Queste esperienze regionali sono preziosissime”. Un forte endorsement pe la formazione europea sui grandi temi come il Green Deal, annunciando anche la realizzazione di viaggi al Parlamento europeo, “per capire, conoscere” come vanno le cose a Bruxelles. Dunque, scuola di formazione di partito, prima scuola di politica del Pd toscano, dal momento che la politica non s’improvvisa come molti erano convinti, scuola rivolta ai giovani, a chi è già dentro e a chi si avvicina, e “speriamo che siano in molti ad avvicinarsi”, dice ancora Fossi. Temi belli, importanti, quelli dell’emergenza sociale che stiamo vivendo in questi tempi, dalle politiche abitative al nodo migranti al lavoro al clima, scuola pubblica, sanità.

La conferenza programmatica si aprirà con i tavoli sul territorio (anche la nuova scuola andrà sui territori, dando voce a questa evidente necessità di riannodare il filo con le comunità locali, avrà tappe diffuse, partendo dall’Amiata, oltre a svolgere corsi intensivi sabato e domenica nel capoluogo) e rappresenta uno strumento che, dice Fossi, servirà anche a mettere insieme un “libro bianco” con i pilastri di ciò che è necessario sciogliere, risolvere, valorizzare. Insomma, sarà anche un programma, il programma del Pd. Servità anche per le comunali? “Sarà uno strumento utile – dice Fossi – anche se non direttamente focalizzato sulle prossime amministrative, di elaborazione, che servirà sia per le comunali che a termine più lungo”.

Alleanze, l’altro grande tema. Potrebbe essere semplice: costruita la proposta, il programma si diceva una volta, chi ci sta è benvenuto. Si può anche parlarne, capire come trovare la quadra, ovviamente senza cedere sui principi. Ma chi guardare? Da un lato, la Sinistra-sinistra, che stasera si troverà a discutere su se stessa, con un chiaro e dichiarato neicmo fra i tanti: il Pd. Con anche un po’ di rammarico, perché, disse il consigliere comunale Palagi proprio ieri, il problema è che l’effetto Schlein a Firenze stenta a sentirsi. Anzi non si sente, perché “tutto è come prima”, riferendosi alle scelte strategiche, all’aeroporto, per esempio. “Rispetto tutte le posizioni, ma mi pare che il Partito Democratico, in un’ottica plurale nazionale ma anche a livello regionale, ha cambiato fase, prendendo una serie di posizioni importanti su varie tematiche, dal lavoro, alla sanità, all’accoglienza. Si sta aprendo una fase nuova. Siamo disponibili a parlare con tutti. A me piace partire dai contenuti, l’idea è provare a parlare con tutte le forze politiche che si riconoscono in uno schieramento di centrosinistra, poi, se non ci si vuole stare, amici e compagni come prima”. Epperciò, Italia Viva? Anche perché la Boschi mette la carta sul tavolo: “Il Pd non ci dia per scontati”, ha detto ieri, riguardo alle prossime tornate elettoriali. “Per scontato non diamo nessuno. Come ho sempre detto, noi vogliamo partire dalle proposte, dai contenuti, sulla base dei quali costruire una coalizione che non esclude nessuno, ma si misuri sui temi. Una coalizione ampia, ma che si basi su una condivisione e una sintesi. Insieme con lo scotch non ci si sta. il pecorso è questo, poi insieme sceglieremo le candidature, con un processo di sintesi dei gruppi dirigenti e se questo non fosse possibile, con le primarie”. Va da se’ che se la sinistra, come sembra da tutti i segnali, non si siederà neppure, sarà IV l’interlocutore privilegiato. E come tutti gli interlocutori privilegiati (leggi obbligati) potrebbe cercare di mettere molto del suo in quel famoso confronto che Fossi rivendica. Quanto, e quanto sarà possibile concedergli, si starà a vedere. E il M5S? L’impressione è che sarà dirimente la strada che ntraprenderà, su cui ad ora si intravede una frattura difficle da comporsi: da un lato chi vorrebbe dialogare col Pd, dall’altro chi già dialoga con la Sinistra. Resta da vedere chi si accomoderà ai tavoli di Fossi.

Sul tavolo, subito, c’è comunque la questione dell’accoglienza dei migranti. “Hub regionali”, ovvero piccoli centri diffusi temporanei, come li intende il sindaco di Ptato Matteo Biffoni, o grandi strutture con centinaia di persone? “Sul tema il Pd parla davvero con una voce sola – dice Fossi – no alle grandi strutture che negano i diritti fondamentali delle persone, siano esse adulti o minori. Stiamo invece con l’idea dell’accoglienza diffusa, come è la linea naizonale, regionale e dei nostri rappresentanti istituzionali, partendo dai sindaci”.

“Bisogna focalizzarci sull’idea di Comunità che accoglie i migranti – spiega ancora, sollecitato, il segrtario regionale del Pd – piccoli numeri, presidio forte dell’associazionismo, l’esperienza insomma che abbiamo vissuto in questi anni. Abbiamo bisogno di parlare di comunità che accolgono, preferisco parlare di questo piuttosto che di centri”.

Altro tema foriero di divisioni dentro e fuori al partito, l’aeroporto, con Fossi nella scomoda posizione di aver sempre sostenuto, da sindaco, le ragioni del no, ma ora, da segretario regionale, forse posizionato più su un ruolo di mediatore. Ma la vera domanda è: c’è ancora spazio, nel partito, per la discussione non solo su modalità e vncoli, ma anche per decisioni più radicali? “La discussione non segna elementi di novità. Come ho già detto, devo essre capace di aiutare il mio partito a trovare una posizione di sintesi, vorrei essre capace di trovare un punto su cui tenere insieme sia le posizioni di Matteo Biffoni che di Nardella. Attraverso una discussione che faremo. Fondamentale, qualsiasi sia la scelta che faremo, sarà coinvolgere i territori e le comunità”.

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