Pd Modena, pace fatta tra Muzzarelli e Maletti

Tregua in vista delle comunali dopo le furiose polemiche del dopo-primarie. Ma nel partito le acque restano agitate.

E’ scoppiata la pace tra Gian Carlo Muzzarelli e suoi i due concorrenti alle primarie per la candidatura a sindaco di Modena Francesca Maletti e Paolo Silingardi. Meglio sarebbe parlare di tregua, visti i toni, sta di fatto che al momento dopo le numerose e pesanti polemiche sulla regolarità delle primarie pare scongiurata l’ipotesi di una lista civica alternativa e concorrente rispetto alla coalizione di Pd e centrosinistra.

Le armi, pur con qualche recriminazione, sono state deposte lunedì sera all’assemblea cittadina del Pd modenese. La Maletti, pur senza nascondere le distanze ancora presenti, ha fatto un passo indietro dichiarandosi “pronta da subito a lavorare sui programmi”. Muzzarelli, dal canto suo, con un intervento dai toni concilianti ha aperto ad una collaborazione fattiva sul programma. “Ho un diritto e due doveri – ha dichiarato il candidato sindaco dal palco dell’assemblea cittadina – il diritto di provare a dirigere la campagna elettorale e portare il Pd a governare Modena, il dovere di raccogliere l’apporto degli altri candidati e di costruire una coalizione capace di vincere le amministrative”.

A convincere Maletti, che ha comunque chiarito di non essere “più disposta a ricevere offese”, e di aver agito “per sfidare un sistema sbagliato che il mio partito non deve tollerare”, più che le aperture del candidato a sindaco sono state a quanto pare le pressioni interne ricevute dai suoi sostenitori, la maggior parte dei quali contrari all’uscita dal Pd ed alla nascita di una lista civica.

La strada degli accordi interni tra i tre candidati alle primarie resta comunque tutta da costruire. Sul tappeto, oltre al ricorso ai garanti regionali del Pd sulla questione del voto agli stranieri, restano i giudizi pesanti sull’operato dei segretari del Pd, Lucia Bursi e Andrea Sirotti, per la “cattiva gestione politica”, dell’affaire primarie espressi da Maletti e dai suoi sostenitori. “Questo Pd ha dimostrato tutti i suoi limiti”, e “se fossi nei segretari, penserei a dare le dimissioni”, si è spinta a dire Maletti ieri sera, durante il suo intervento.

L’assemblea si è conclusa con il voto, sia pure non unitario, di un documento proposto dalla segreteria del Pd che invita a “chiudere con le dispute e serrare i ranghi per avviare in tempi rapidi la campagna elettorale”, svestendo “la maglietta dei comitati e indossando quella del Pd”. Su 95 presenti, 75 si sono espressi a favore, 14 sono stati gli astenuti e sei i contrari, tra cui Francesca Maletti e i suoi fedelissimi.

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