Pd, Fossi riapre il dialogo interno ed esterno, “Unità certo, ma anche chiarezza”

Firenze – Emiliano Fossi, segretario regionale del PD, alla sua prima conferenza stampa, ribadisce alcun punti e ne mette in fila altri.  Ma prima di ogni cosa,stabilisce, è necessario riaprire i dialoghi con tutti, riaprire i tavoli, ripartire con la discussione interna, “tornare a fare del partito un luogo di discussione”. Dove? “Qui, in questa sede” dice Fossi, che ha convocato la sua prima conferenza stampa alla sede del Pd toscano, in via Forlanini. Un altro gesto simbolico, che si unisce al “recupero” del ritratto di Berlinguer riappeso alla parete e la scelta di far sventolare fuori dalla sede la bandiera della Pace. Piccoli segnali che tuttavia danno almeno una dimensione, quella della coscienza che quel voto maggioritario in regione, schiacciante a Firenze (70 Schlein, 30 Bonaccini) signfichi da un lato un’apertura di credito, dall’altro una grande responsabilità, quella di corrispondere alle speranze innescate.

“Il primo impegno che ci prendiamo è di lavorare perché tutte quelle persone che ci hanno dato laloro fiducia non vengano deluse e disilluse un’altra volta – è l’incipit di Fossi – perché chi ha risposto venendo a votare ha interpretato la voglia di cambiamento che è emersa e ha visto la possibilità di dare cittadinanza alla propria speranza. Una forza politica popolare, che ha a cuore i temi dell’ingiustizia e delle disuguaglianze. Si tratta di un’imperativo morale che vogliamo trasformare in iniziativa politica, riportando all’interno del partito coloro che si sono allontanati. Vogliamo che questo luogo torni centrale. A breve faremo un confronto bello, chiaro, leale ma assolutamente netto nello sviscerare le varie questioni da affrontare, nell’interesse in primis di una nuova marcia più netta anche per la nostra Regione”. I contatti sono già in corso, come dice Fossi, a partire da stamattina col presidente Giani. Un mettersi a confronto con la consapevolezza di avere a cuore l’unità del partito, nonostante le posizioni anche diverse, “ma con un bagaglio di valori comuni”. Sottolinea anche la necessità che “tutti si sentano a casa propria”, pur “nella chiarezza delle posizioni che sono emerse dal congresso”.

“Una linea ha prevalso – dice Fossi – su questa linea lavoreremo, coinvolgendo e facendo sentire tutti inclusi. il lavoro da fare sul territorio e col territorio è importante, cercheremo di costruire un percorso che provi a ricostruire anche le basi di ua maggioranza ampia di centrosinisa nella nostra regione, non avendo preclusioni nei confronti di nessuno, ma partendo da una centralità, qulla del partito democratico che torni ad essere protagonista e capace di incidee nella società e nella politica toscana”.

Il passaggio delle primarie? “L’ultima chiamata per la salvezza del partito – dice il nuovo segretario regionale – c’è tanto da ricostruire, da fare, forze importanti aspettano di essre coinvolte. Noi lo sapremo fare”.

Tuttavia, la vera misura della discontinuità-novità, al di là delle preoccupazioni di mantenere l’unità del partito, saranno le scelte, quelle concrete, su temi che spesso hanno visto su sponde differenti il nuovo segretario regionale e i vertici delle amministrazioni locali. Qualche esempio,  l’aeroporto di Firenze, il Cpr, i rfiuti, la multutility…. temi divisivi.

Una questione di cambio di metodo? “Oggi c’è un cambio netto, non solo di classe dirigente – dice Fossi – ma anche di linea e sensibilità politica. Su tutte le scelte, torneremo a discuterne nel partito, che deve tornare ad essere luogo di discussione e confronto, di qulsiasi scelta, compreso il Cpr, su cui ho una posizione mia personale, espressa in campagna congressuale, sono decisamente contrario a centri di quel tipo perché mettono in discussione la politica di accoglineza diffusa della regione Toscana, un modello virtuoso che ha fatto fare la differenza alla nostra Regione, e anche perché sono luoghi inumani dove i basilari diritti delle persone vengono negati”.

In qualche modo, la stessa campagna appena passata ha messo in luce due elementi convergenti, da un lato la speranza di novità dei votanti che si traduce, per prendere corpo, in un vocabolo, discontinuità, che d’altra parte è stato utilizzato anche nella proposta della mozione Schlein. Ma questa novità o discontinhità che dir si voglia, che veste prenderà e come si esprimerà? La domanda è particolarmente ficcante per quanto riguarda le ormai prossime candidature politiche, dalle amministrative della prossima primavera,  alle amministrative di Firenze fra un anno, alle regionali del 2025. “Non è un problema che mi pongo oggi – risponde il segretario regionale – ad oggi il problema da porsi è come migliorare la rotta del governo regionale, sapendo che sono state fatte cose importanti e positive, ma alcune vanno migliorate. A me piace metterla sul lato del lavoro da fare e delle correzioni da adottare su alcuni punti”. Una modalità di lavoro che per il governo regionale potrebbe tradursi in una minore solitudine e in una interlocuzione, pur netta e senza sconti, col partito, con “maggior benefici rispetto a restare in beata solitudine, status che ha anche rischi”.

Circa l’aeroporto, come segretario regionale di partito Fossi si ritaglia un ruolo di mediazione fra le diverse posizioni, simboleggiate da Biffoni e Nardella. Ma sulle priorità espresse in campagna congressuale, il nuovo segretario non si tira indietro: superare progressivamente il tema delle disuguaglianze territoriali, passando per una programmazione regionale che miri a ricucire progressivamente queste differenze; rilanciare sul tema della sanità, dove la Regione ha evitato il dissesto del bilancio sanitario, “ma ora bisogna decidere se il bilancio della sanità pubblica si farà solo con la razionalizzazione della spesa oppure, per esempio, si utilizza anche il tema della fiscalità e della compartecipazione ai costi, per rilanciare la sanità stessa. Singifica cnel Pd che abbiamo in mente noi si torni a paralre di questa possibilità, ovvero, chi ha redditi più alti possa compartecipare ai costi, rispetto a chi ha redditi bassi. Questo sarà un tema che porrò e discuteremo nel partito. Vedremo cosa ne emergerà. Il partito deve tornare a discutere anche di questo”. Sulla multiutility, “un processo importante, che permette di difenderci verso altri soggetti”, che già sono present in Toscana e “potrebbero diventare più aggressivi”, ma che è stato svolto non proprio soddisfacentemente a livello politico,  in cui si poteva accompagnarlo in modo da creare meno conflitto “fra la Toscana centrale e le altre parti della Toscana”, scontando quindi una diffidenza che si è sollevata sull’ operazione. “Dovremo discutere delle quotazioni in borsa, di come si finanzia la multiutility”.

Un percorso fatto di tante questioni riaperte dunque, tanto da reinterrogarsi su cosa significhi un partito unitario, e se le ipotesi di fuoriuscite dal partito siano concrete e inquietanti. Tuttavia, la questione non preoccupa il nuovo segretario, che punta sul faatto che “sia ormai superata la fase che, se non vinci la partita porti via il pallone. Mi sembra sia stato un congresso talvolta aspro nelle posizioni, ma leale. tutti sentiremo questo dovere di tenere unito il partito, a partire da chi ha vinto”. Tanto da pervenire a una segreteria unitaria? “Unità vuol dire fatto unitario e tentativo di tenere insieme una classe dirigente che si riconosce in una classe comune. Segreteria unitaria penso sia una fase superata”.

Infine, il discorso delle alleanze. “Sarà un tema che toccheremo nei prossimi mesi – dice Fossi – intanto dobbiamo pensare a ricostruire e ricostruire bene il Partito Democratico. Poi proveremo a costruire alleanze il più larghe possibile, che non escludano nessuno, neanche un rapporto che deve tornare ad esserci anche col Movimento 5 Stelle, ma nella discussione e nel confronto”. E, oltre i 5S, che proprio stamane hanno, anche con una nota della consigliera regionale Silvia Noferi, dato segnali importanti (“Il risultato delle urne è chiaro e inequivocabile, serve una sinistra determinata per contrastare l’avanzare del centro-destra anche in Toscana. Come Movimento 5 Stelle ci attendiamo di vedere anche in Toscana la svolta a sinistra di Elly Schlein ed Emiliano Fossi, ad iniziare dalle importanti battaglie che finora ci hanno visto come l’unica forza politica di contrasto”, scrive Noferi porgendo le proprie congratulazioni per il risultato), altri segnali importanti giungono non solo da Sinistra Italiana, ma anche da la gauche di posizioni più radicali (“Penso vada rispettato il popolo di centrosinistra e chi è tornato a farne parte, anche perché lì c’è chi condivide con la sinistra piazze e spazi. Penso, per esempio, ai circoli Arci o alle sezioni Anpi. È urgente aumentare il peso reale ‘nostro’. Perché servono risposte diverse da quelle compatibili con lo stato di cose presenti. Definirci in positivo. Superando la sindrome dei microorganismi del Bertinotti di Guzzanti”, scrive sui social il consigliere comunale di Spc Dmitrij Palagi). Possibile punto di discussione ma anche di riconoscimento, quei problemi emergenti con nuove urgenze e prospettive che stanno massacrando il tessuto sociale italiano, anche nella nostra regione: dalla precarietà del lavoro all’aumento dei “lavoratori poveri”, alla mancanza di politiche abitative capaci di venie incontro all’impoverimento progressivo di una classe non più da tempo “media” e neppure “grigia”, alle questioni ambientali grimaldello di nuove povertà, esclusioni e drammi.  “Il partito che abbiamo in mente è un partito che torna a discutere con le forze sociali, sindacali, che vuol dire non andare su posizioni appiattite ma confrontarsi. In questi anni ci siamo troppo chiusi in una torre d’avorio, abbiamo letto la realtà attraverso una fotografia sbiadita, che è quella di qualche decennio fa, abbiamo bisogno di tornare protagonisti nella società per capire i bisogni della società”.

 

 

 

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