Pd e Sinistra, sul Maggio amici ma non troppo

Firenze – Pd e Sinistra insieme a votare  l’ordine del giorno 1678, firmato dai consiglieri Giuliani, Bassi e Paolieri, che titola Comunicazione Sovrintendente Cristiano Chiarot – collegato alla comunicazione del Sindaco e del Sovrintendente Cristiano Chiarot su Maggio Musicale Fiorentino. Ordine del giorno passato  con 22 voti su 22 presenti.  Un ordine del giorno in cui il punto è in buona sostanza chiedere la conferma dei finanziamenti Regione Stato col Fus per il Maggio, oltre a sottolineare l’appoggio all’azione intrapresa dal sovrintendente stesso e dalla sua squadra.

Se questa è la cornice, tuttavia non tutto procede così liscio come ci si aspetterebbe. Perché? Tutta “colpa” di un emendamento proposto dal capogruppo di Firenze riparte a Sinistra Tommaso Grassi che incendia l’atmosfera.  Emendamento in cui si vuole aggiungere, all’odg firmato Giuliani-Paolieri-Bassi, un tocco in più: ancora un ulteriore apprezzamento all’attività del Soprintendente. Ma il Pd non “accoglie”. Perché? Non si sono tessute finora le lodi del soprintendente Chiarot, tutti d’amore e d’accordo? Perché, a detta della consigliera Giuliani, messa come la mette la sinistra, sarebbe un modo per “disconoscere” il ruolo del presidente della Fondazione Dario Nardella e quello degl altri componenti il consiglio di indirizzo, rispetto alla nomina “politica” del nuovo Soprintendente. In altre parole, troppa enfasi sulla discontinuità della gestione Chiarot rispetto alle precedenti, e poca sul resto degli attori.  Allora, il gruppo della sinistra corre ai ripari: pur non rinunciando a sottolineare la “discontinuità” della nuova gestione, dà a Cesare quel che è di Cesare, ovvero il “merito” dovuto alla decisione del sindaco e della squadra della Fondazione. Ma non basta. Ancora qualche battuta sempre più pesante, fra i consiglieri dei gruppi opposti, e poi il litigio ha fine. L’atto viene messo in votazione e il Pd “fa squadra”. Bocciato l’emendamento di FrS, si provvede alla votazione dell’odg, che passa, nonostante le polemiche, anche con il voto della sinistra . Orbo degli ulteriori  “complimenti” a Chiarot espressi dalla stessa. Insomma, il Pd, i complimenti a Chiarot, se li fa da sè.

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