D’Andrea’s version. L’avvocato Pd: “no a poltrone se non ce la faccio”

Annuncio choc dell’avvocato che si è candidato a sindaco alle primarie: “se non vinco, non vorrò cariche in cambio”
Ernesto D'Andrea
Ernesto D’Andrea

Hanno già cominciato a sbertucciarlo cercando di impallinarlo con un po’ di tradizionale “fuoco amico”, che tanto amichevole poi non è. Qualche pistolettata dal web filo-delriano, qualche fucilata qua e là, naturalmente a scopo preventivo. L’outsider candidato Pd alla poltrona di sindaco, l’avvocato Ernesto D’Andrea, sembra crederci veramente. E per questo forse, oltre al fatto che in questi anni da consigliere comunale ha spesso votato rispondendo più alla propria coscienza che ai diktat d’appartenenza (a volte facendo saltare o rinviare il banco delle decisioni amministrative), dalla casa madre vorrebbero metterlo più in riga. Il candidato “ufficiale” resta Luca Vecchi; poi ci sarebbe l’ambientalista Massimo Becchi e probabilmente, per rispondere all’appello delle quote rosa, una donna. La Caselli? La Maramotti? Staremo a vedere.

Lui se n’è recentemente uscito con una video-candidatura circolata sui social-network in cui ha esposto i motivi e le intenzioni della sua discesa (o salita) in campo. E si è immediatamente scatenata la canea sulle sue velleità poltronaie e sui veri o presunti messaggi cifrati che avrebbe voluto inviare a chi effettivamente poi le primarie da sindaco le potrebbe vincere veramente. Sempre sperando che sia uno del Pd e al primo turno; che la piazza non è poi così sicura come un tempo. Ma lui ha seccamente smentito, questa volta col cartaceo (che resta). Con un annuncio choc, almeno per chi frequenta i salotti bene della politica. “Se non ce la faccio, non accetterò né assessorati, né presidenze o posti in consigli d’amministrazione”.

“La politica della caccia alle poltrone – ha continuato – ha rovinato l’Italia e stancato i cittadini”. E citando un prete (che ha citato il Papa) ha chiosato: “il sindaco non deve fare gli interessi di un partito ma di tutta la collettività. Io condivido totalmente questo pensiero”. Sarà chiaro anche per i detrattori più accaniti? Ovviamente bisognerà aspettarlo alla prova dei fatti.

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