Firenze – A scrutinio ormai quasi concluso (mancano circa 500 sezioni su un totale di 61.529), si conferma il trionfo del Partito democratico di Matteo Renzi che con il 40,9% raggiunge una quota che non era mai stata neanche minimamente toccata dal partito della sinistra storica. Renzi ha festeggiato la vittoria con un tweet “vittoria storica, commosso e determinato”, in attesa della conferenza stampa che terrà questa mattina a Palazzo Chigi. Entusiasmo fra le fila del Pd in tutta Italia.
Diverso il clima presso i militanti del Movimento 5 Stelle che arretra sensibilmente rispetto al successo delle politiche del 2013 (21,1%) e quelli di Forza Italia che raggiunge quota 16,8%. Ha superato il quorum previsto il partito di Alfano, il Nuovo Centro Destra (4,4%) mentre la Lega Nord risorge con il 6,2%. In bilico ancora il movimento di sinistra la lista Tsipras. che è attestato sul 4%.
Il Pd è diventato così il principale partito di sinistra nell’ambito del Pse, ed è insieme ai due partner della grande coalizione tedesca, l’unico partito al governo che ottenga un risultato così positivo. Cambia dunque il rapporto di forza all’interno di una configurazione politica che vedeva sostanzialmente uno stallo fra tre partiti incomunicabili fra loro. Nel caso si fosse votato con l’Italicum, il sistema elettorale già approvato alla Camera, il Pd avrebbe oggi la possibilità di governare da solo.
Grillo paga la sua scelta di trasformare queste elezioni europee in un referendum fra il suo movimento e il Pd, accompagnando di fatto molti moderati ad appoggiare la sinistra. Berlusconi fa i conti con il suo drammatico declino e con la scissione di Alfano che gli ha portato via i migliori esponenti della destra.
L’affluenza degli elettori alle urne ha registrato un calo percentuale dal 75,2% (politiche 2008) al 57,22 % di ieri. Alle europee del 2009 l’affluenza era stata del 65,1 per cento.