Le critiche alla qualità del cibo servito in mensa e le lamentele per la coda al Pronto soccorso denunciate al Questore e ai mass media da alcuni richiedenti asilo ospitati nella nostra città sono incomprensibili e ingenerose nei confronti dei tanti onesti e accoglienti cittadini reggiani. Qualcuno spieghi loro che queste richieste mal si conciliano con lo sforzo che giustamente l’Italia e Reggio Emilia stanno facendo per accogliere i migranti in fuga dalle guerre e dalla povertà. Non vorrei però che le aspettative di alcune di queste persone fossero troppo alte. Mi spiego. Quando leggo che ci si lamenta della coda al Pronto Soccorso credo sia giusto e doveroso rispondere che la coda la fanno TUTTI senza distinzione di null’altro che le condizioni di gravità di chi si rivolge ai medici del Santa Maria Nuova che, lo ricordo, è un’eccellenza pubblica a livello mondiale.
Alcune delle richieste lette in questi giorni appaiono immotivate perché il sistema di accoglienza reggiano è tra i migliori in Europa, e quella mensa di cui ci si lamenta è quella in cui da decenni mangiano tanti operai, impiegati e studenti reggiani. Queste richieste non fanno altro che danneggiare l’immagine dei tanti migranti che fuggono da zone di guerra. Ai politici che in queste ore tentano di giustificare certi comportamenti, suggerisco cautela: il danno e le conseguenze di certe richieste viene arrecato in particolare a chi, come me, sostiene con tutte le forze una politica di “giusta accoglienza” fatta di rispetto delle regole e degli stili di vita, con un atteggiamento e approccio di comprensione reciproca. Stiamo attenti. Perché se crolla questo approccio non si apriranno le porte ad un hotel o un ristorante a 5 stelle, ma a forme di razzismo e nazionalismo che certo non si preoccuperebbero dei tempi di cottura della pasta.