Firenze – Testimonianze da Afghanistan, Palestina, Israele, Siria, Iraq, Libia, Congo. Oltre 30 interventi, tra cui quelli di Alex Zanotelli, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, Mai Al Kaila (ambasciatrice palestinese in Italia) e Cecilia Strada, oltre che tanta musica. Si presenta così “Facciamo insieme un passo di pace”, la manifestazione nazionale in programma per domenica 21 settembre a Piazzale Michelangelo promossa da quattro reti della società civile: Rete della Pace, rete Italiana per il Disarmo, Sbilanciamoci e Tavolo Interventi Civili di Pace.
Presentata stamattina alla sede Arci di Piazza dei Ciompi, la manifestazione fiorentina (che coinciderà con la Giornata Internazionale per la Pace promossa dalla Nazioni Unite), “vuole essere – ha dichiarato Sergio Bossoli della Rete per la Pace – soltanto la tappa di un percorso che ha come finalità la costruzione di proposte concrete perla soluzione dei conflitti e della crisi economica a cui si legano”. Secondo i promotori, le guerre hanno fallito e generato conflitti ormai fuori controllo. “La convinzione che ci anima – ha sottolineato Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci – è che non è attraverso lo scontro armato che si possa diffondere la democrazia”. L’evento vuole esprimere anche la forte opposizione verso le decisioni del governo italiano di inviare rinforzi in zone di guerra, come deciso prima dell’estate per l’Iraq. “Noi non siamo anime belle – ha proseguito Bassoli – ma anime preoccupate dall’escalation in atto e dall’incapacità delle istituzioni italiane e europee di far fronte alla situazione. Stiamo rivivendo lo scenario dell’esplosione della ex Jugoslavia, ma con le prospettive di un conflitto mondiale. La situazione è palesemente fuori controllo”.
Da qui la mobilitazione – che interesserà anche le realtà dell’associazionismo europeo legate ai promotori – per avere la voce necessaria per “esigere dal mondo della politica un drastico cambio nella politica internazionale, che sostituisca alla guerra l’uso di accordi con i paesi coinvolti dai conflitti”. Da qui anche l’invito a partecipare rivolto a molti esponenti politici italiani, tra cui il premier Matteo Renzi, ma con una precisazione: “domenica non sarà un passerella politica; chi deciderà di partecipare lo farà ascoltando la società civile”. Unico intervento “politico” ammesso, quello di un esponente dell’Intergruppo Parlamentare della Pace. Già in tasca le adesioni di Susanna Camusso e di esponenti di Sel (tra cui Vendola) e Rifondazione Comunista.
La manifestazione si svolgerà dalle 11.00 alle 16.00.