“Oggi siamo a un passo dall’avercela fatta – ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio durante la visita ai cantieri della ricostruzione a Reggiolo – e i soldi per concludere le opere non mancheranno. Tutti hanno dato un’ottima prova di se stessi. I controlli sui cantieri della ricostruzione devono continuare e sono fondamentali, perché la ricostruzione non può essere un’occasione per la criminalità organizzata”.
Il ministro Delrio non ha dubbi: il più è stato fatto e ora anche nel centro storico di Reggiolo i cantieri sono sempre meno. Un folto gruppo di persone ha seguito la visita del ministro, delle autorità e dei parlamentari che hanno attraversato il cuore del paese per fare il punto sulla ricostruzione post sisma.
Oltre al ministro Delrio, all’appuntamento erano presenti l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo (in rappresentanza del presidente della Regione Stefano Bonaccini), il presidente della Provincia Giammaria Manghi, i parlamentari Pd Vanna Iori, Maino Marchi e Antonella Incerti, la vicepresidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Ottavia Soncini, la consigliera regionale del Pd Roberta Mori, il segretario provinciale del Pd Andrea Costa e, tra gli altri, Fabio Storchi di Comer Industries.
La visita ai cantieri ha toccato alcune tappe, edifici duramente colpiti dal sisma: l’antico teatro comunale “G. Rinaldi”, l’ex Edificio 32, la chiesa di Santa Maria Assunta in via Vittorio Veneto, l’ex zona rossa riaperta sei mesi dopo il sisma e Palazzo Sartoretti.
Oggi sono 60 le famiglie reggiolesi ancora fuori dalle loro case, un numero che entro poche settimane si ridurrà. Nel mese di giugno, infatti, altre 30 famiglie potranno rientrare nelle loro abitazioni. Subito dopo il terremoto gli sfollati erano oltre un migliaio, le case inagibili circa 600, quelle danneggiate circa 850.