Passa il Poc in consiglio, soddisfazione di Nardella

Firenze Democratica (Del Re) vota contro ed esce dalla maggioranza

Firenze – Con il codazzo di polemiche, scambi vivaci di accuse, schieramenti contrapposti che abbiamo visto e letto in questi giorni, il consiglio comunale di Firenze dice sì al nuovo Piano operativo (Poc) che ha visto lo stesso sindaco Dario Nardella prendere la parola prima del voto. Opposizioni sugli scudi, ma il disegno di città maturato con la giunta Nardella è ormai passato.

Soddisfazione del sindaco, che parla di un grande “successo collettivo, di tutta la giunta, di tutti gli uffici, di tutti coloro che hanno collaborato per dimostrare che siamo responsabili e coerenti. Col Poc diamo risposta a migliaia di cittadini, sblocchiamo più di un miliardo di euro di investimenti e creeremo 30 mila posti di lavoro di cui 10 mila diretti. Era un punto del programma di mandato e siamo stati di parola. Oggi è un grande successo per tutta la città di Firenze” e aggiunge ““visione, cambiamento e inclusione sono tre aspetti fondamentali che connotano questo Poc e ne fanno uno strumento di importanza storica. Questo non significa che oggi completiamo Firenze ma che abbiamo gli strumenti più efficaci per accompagnare la sua trasformazione. Non ci piace una città bomboniera, Firenze è sempre stata grande quando è stata contemporanea e in evoluzione”; soddisfazione del gruppo Pd, che in una nota sottoscritta dal capogruppo Nicola Armentano con le vice capogruppo Alessandra Innocenti e Letizia Perini, dà i numeri, “questo piano operativo è articolato in 193 schede. Di queste, 49 riguardano immobili privati e ben 144 definiscono aree di trasformazione pubbliche: verde urbano, parcheggi, infrastrutture per la mobilità sostenibile, scuole, servizi collettivi”, sottolineando il rafforzamento del trend verso la città “dei 15 minuti” (ovvero, per il tempo impiegato da ciascun cittadini per raggiungere servizi base come suole o aree verdi) , oltre alla norma del 20% dei posti letto negli studentati privati a prezzi calmierati, ma anche decisione di prevedere non più solo monetizzazioni come oneri di urbanizzazione, ma anche , per alcune tipologie di interventi, la costruzione di alloggi a canone calmierato”.

Un Poc dunque che sembrerebbe perfetto, se non fosse, controbattono le opposizioni, che mancano pezzi importanti di ciò che avrebbe dovuto esserci. Tralasciando la norma che riguardava lo stop ai nuovi affitti turistici in zona Unesco, norma-bandiera per quanto riguarda il problema del disequilibrio fra turismo e residenza, che tuttavia avrà un percorso a se stante, manca anche, come sottolinea Firenze Democratica, il gruppo che si è formato attorno a Cecilia Del Re, l’ex assessora all’urbanistica defenestrata da Nardella e che ha votato contro l’approvazione, l Piano del Verde, “Questo piano operativo, poi, doveva avere come piano complementare il primo Piano del verde della città di Firenze, che, come noto, invece, non è stato neppure nel frattempo adottato: anche questo è un dato politico di rilievo perché adesso manca di quella prospettiva di sviluppo infrastrutturale verde che è necessaria per il futuro della nostra città, come rilevato anche dalla stessa Regione Toscana nella sua osservazione”. Ma non è solo il verde, o meglio la sua mancanza, a provocare il voto negativo e anche la dichiarazione di uscire dalla maggioranza da parte di Firenze Democratica. “Una tra tutte: un anno fa, Cecilia Del Re aveva infatti chiesto discontinuità rispetto al passato invocando, tra le altre cose, lo stop alla vendita di immobili pubblici – dice Leonardo Calistri, capogruppo di FD – invece nella versione del poc poi approvata dalla giunta è stata introdotta una scheda per vendere un bellissimo immobile in pieno centro storico. Nonostante il parere positivo su tutti i nostri emendamenti, e nonostante avessimo detto al capogruppo PD quali per noi erano punti irrinunciabili per una coerenza rispetto all’esigenza di un cambio di rotta rispetto al passato e per una città davvero pubblica, il gruppo PD ha bocciato gli emendamenti, compresi quelli su centro storico e scudo verde”.

Infine, last but not least, “il mancato coinvolgimento dei cittadini nella fase tra adozione e approvazione, e per la mancata audizione dei consiglieri del Quartiere 1. Crediamo che anche su questo fronte sia necessario un diverso metodo per arrivare a votare questi atti”. Sono questi i motivi, dice Calistri, per cui non solo è stato votato no, ma anche annunciato l’uscita dalla maggioranza.

La sintesi di Spc, che ha votato contro : “La maggioranza è in frantumi. Il Piano Operativo arriva in aula senza una figura di Giunta con delega all’urbanistica, rimasta nelle mani del Sindaco. Il non voto di Italia Viva e il voto contrario di Firenze Democratica ha reso necessario andare a cercare tra le destre, salvando l’immediata esecutività grazie a una Consigliera eletta con la Lega – dice Dmitrij Palagi, capogruppo di Spc – dopo 3 giorni non è stato chiarito cosa spacca il centrosinistra. Quale visione di Città. Ribadiamo di aver fatto opposizione al testo presentato a gennaio 2023 e su quello finale.
È migliorato? In parte. In parte è peggiorato. Rimane la centralità del nuovo aeroporto di Peretola, rimane un’idea di sviluppo che è solo costruita sul continuare a consumare sempre di più.
Un Piano Operativo per “uscire dal Medioevo” ha proposto il Sindaco, rivendicando un Rinascimento edulcorato, a-storico e buono giusto per qualche souvenir di plastica di dubbio gusto”.
Conclude la nota: “Impressionante il pasticcio fatto sugli affitti brevi e sugli studentati. In quest’ultimo caso è evidente l’aver negato quanto chiesto da oltre 10.000 persone.
Ci teniamo a chiarire a tutta la cittadinanza un punto: non abbiamo potuto votare osservazione per osservazione. Sono state raggruppate, impedendo di dare dignità alla loro partecipazione. Con loro ci scusiamo e ribadiamo invece i ringraziamenti per l’impegno che hanno portato avanti. Non vano. Perché presto ci sarà la campagna elettorale e ci sono 5 anni di lavoro che non si cancellano nello scontro di potere tutto interno al centrosinistra”. 

Gruppo Centro, contrario, con la motivazione ““Una città che abbatte muri per aprirsi al mondo, che costruisce per offrire nuove opportunità di residenza e lavoro; una città che privilegia le libertà individuali, che vengono prima di quelle di una comunità; una città che non ha paura di innovarsi, perché l’identità non è un concetto assoluto ma in continuo divenire; una città davvero aperta e plurale, fuori dalle parole del sindaco Nardella, piene di retorica ma vuote di contenuti. Questa la nostra idea di Firenze, e per questi motivi il nostro voto al nuovo piano operativo non poteva che essere contrario”. e anche con la rivendicazione di aver abbattuto, con un emendamento, l’obbligo del 70% di ombra nei giardini.

Fratelli d’Italia in campagna elettorale, apre il fuoco contro Italia Viva (che non ha votato): ““Il piano operativo comunale, atto fondamentale per il futuro della città, costruito, o meglio in parte decostruito e poi modificato per racimolare dalle opposizioni i voti necessari a farlo passare. Questa la fotografia della realtà politica di oggi a Palazzo Vecchio. Tre consiglieri ex PD che abbandonano la maggioranza, altre due che non votano il documento. Già, Italia Viva. A che gioco gioca, ci piacerebbe capirlo; dopo mesi di attacchi ad alzo zero contro Nardella basta farsi accettare un pugno di emendamenti per far passare il piano. In sintesi: un centrosinistra a pezzi che ha un significato preciso: la fine di un’era politica”, dicono il consigliere e coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai insieme al capogruppo Alessandro Draghi.

No convinto di Roberto De Blasi, M5S: ” Al traguardo di questa maratona di tre giorni di approvazione del Piano che dovrebbe dare un nuovo volto alla città di Firenze non ci sono vincitori, ma solo speranze deluse e promesse non mantenute”.

Spiega De Blasi: “Ho votato convintamente NO ad una visione anacronistica di sviluppo della città che amo e che negli anni ho visto snaturare nella sua anima, per una visione miope e mercificatrice di sviluppo” così l’ex candidato sindaco in Palazzo Vecchio Roberto De Blasi.

“Con questa maggioranza PD non posso che riscontrare una totale assenza di vedute trasversali. Voglio chiarire alla cittadinanza fiorentina che il Piano Operativo approvato oggi da una scarsa maggioranza (19 voti su 37) in Consiglio comunale prevede l’intervento su più di 500 mila metri quadri tra edificato esistente ma anche nuovo, che significa continuare a consumare suolo, più cemento e più rendita del privato”.

“Ambiente, infrastrutture, tramvia, sicurezza, aeroporto, Tav, svendita di immobili pubblici ma soprattutto studentati: questi i punti sui quali non è possibile alcuna intesa con un PD che ha ampiamente dimostrato la scarsa attenzione ai fiorentini e alle fiorentine”.

“Nessun provvedimento contro l’inquinamento acustico ed ambientale derivante da un numero incontrollato di sorvoli nelle zone di Brozzi, Peretola e Quaracchi; lavori infiniti per le tramvie che stanno di fatto paralizzando l’intera città con pesanti ripercussioni sul traffico e l’inquinamento cittadino”.

“Ed ancora vendita incontrollata di immobili di pregio nel centro storico e non solo, che ha scatenato un overtourism e una fuga dei residenti mai viste prime, con prezzi di affitto inaccessibili ai comuni mortali e degrado pesante in termine di sicurezza e socialità”.

“E poi gli studentati. Spacciati come luoghi di accoglienza per giovani universitari, in realtà veri e propri hotel di lusso, contro i quali più di 10.000 cittadini e cittadine si erano espressi, chiedendo un referendum popolare che il Sindaco ha prontamente negato, bloccandone la realizzazione e presentando una delibera che ha dovuto lui stesso bloccare per un rischio troppo elevato di ricorsi”.

“Su tutti questi temi nessuna cura per Firenze che ha un disperato bisogno di essere salvata e liberata. Risulta dunque impossibile colmare la distanza di vedute con la maggioranza PD che governa la città e che intende riproporre lo stesso modello anche per i prossimi cinque anni” conclude De Blasi.

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