Roma –Sei italiani su dieci portano in tavola la colomba che si classifica come il dolce preferito a Pasqua e sorpassa il tradizionale uovo di cioccolato al quale comunque non rinunciano la maggioranza degli italiani adulti (51%). E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ che evidenzia peraltro la riscoperta del piacere della preparazione casalinga dei dolci tipici della tradizione di Pasqua.
Le famiglie ricorrono quest’anno al fai da te per risparmiare, ma anche – sottolinea la Coldiretti – per rispolverare antiche ricette sapientemente custodite nelle specialità regionali che spesso nascondono piccoli segreti, tramandati di generazione in generazione e che le rendono inimitabili e speciali. Nel 46 per cento delle famiglie quest’anno – precisa la Coldiretti – si preparano a casa i dolci tradizionali della Pasqua. Sul territorio – continua la Coldiretti – si contano decine di specialità locali spesso caratterizzate da sapori forti che hanno le uova tra gli ingredienti principali come la scarcedda lucana che è un dolce ripieno di uova sode o la torta pasqualina della Liguria che è un rustico ripieno di verdura, uova e parmigiano.
Nelle Marche è immancabile la crescia al formaggio, mentre in Friuli Venezia Giulia – precisa la Coldiretti – è il tempo delle titole, piccole treccine dolci che avvolgono un uovo colorato di rosso mentre in Campania spopola la pastiera, un capolavoro napoletano con ricotta, germe di grano e buccia d’arancio. E ancora in Calabria – continua la Coldiretti – si prepara la cuzzupa, una pagnotta dolce la cui dimensione cresce con l’età del membro familiare, ma anche pitte con niepita che sono dolci a forma di mezzaluna da mangiare sia caldi che freddi. Ma sono centinaia le specialità diffuse in Italia e che, anche se apparentemente simili, presentano differenze negli ingredienti o nella ricetta.
La preparazione casalinga dei piatti tradizionali è – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne e in molte mura domestiche si svolge in questi giorni il rito della preparazione e del consumo di specialità alimentari caratteristiche della Pasqua e destinate spesso a rimanere solo un piacevole ricordo per tutto il restante periodo dell’anno. Se tra parenti e amici non c’è più che custodisce e prepara i sapori dell’antica tradizione, una alternativa coerente – conclude la Coldiretti – è rappresentata dai quasi ventunmila agriturismi della campagna italiana.