Firenze – Scoppio del carro, il “Brindellone”, avvolto dal fuoco di mortaretti e girandole e soprattutto volo perfetto della “colombina”, che va e torna completando il suo tragitto, segno di abbondanti raccolti. Magnifica Pasqua a Firenze, con il ripetersi di una tradizione che il sentire popolare vuole innescata dal ritorno dei crociati a Firenze nel 1101, convinzione rafforzata dalle pietre focaie di Pazzino de’ Pazzi che per l’occasione, dalla loro custodia nella chiesetta in piazza del Limbo, accendono ogni anno il fuoco che farà volare la colombina e scoppiare il Brindellone.
Messa pasquale poetica, quella di oggi, dal momento che l’arcivescovo Betori ha citato per intero, nella sua omelia, l’Infinito di Leopardi e anche il poeta Davide Rondoni. Una riflessione sulla fragilità umana, e sul suo continuo tendersi verso l’infinito”, al di là e al di sopra di quel limite che il poeta identifica con la siepe, dove l’anima trova il suo perfetto compimento in Gesù, il Cristo risorto che preannuncia la sorte degli uomini.
Foto: Luca Grillandini