Partiti i fondi regionali per dare ossigeno alle imprese

Firenze – Il clima economico è tutt’altro che promettente (nessun segnale di inversione di tendenza) e il governo della Toscana torna all’attacco con il suo piano di sostegni finanziari per le imprese presentato un paio di mesi fa come l’innesco per uno shock positivo per riavviare investimenti e lavoro.  Dal 1° settembre è partito tutto il sistema di “ingegneria finanziaria” per agevolare l’accesso al credito o per accedere direttamente a prestiti rimborsabili. E’ pronto il nuovo gestore regionale, Toscana Muove, composto da FidiToscana, Artigiancredito e Artigiancassa, al quale si devono rivolgere le imprese (domande online sul sito www.toscanamuove.it) , così come è attivo il protocollo d’intesa che la Regione ha siglato con le banche per mettere a disposizione le risorse necessarie per interventi e la semplificazione delle procedure.

Il messaggio che ha lanciato oggi l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini è dunque forte e chiaro e punta dritto alla dinamica della rete delle imprese toscane: muovetevi , i soldi ci sono e l’economia sofferente non può aspettare oltre. “Con questi strumenti, che utilizzano le risorse del Fesr ma anche risorse regionali, rientri delle imprese su fondi rotativi e disponibilità giacenti su vecchi fondi chiusi, puntiamo in particolare al trasferimento tecnologico, all’innovazione, agli investimenti in ricerca e sviluppo e alle start up d’impresa“, ha detto Simoncini.

Gli strumenti finanziari sono i prestiti e le garanzie. Per quanto riguarda i primi si tratta di finanziamenti agevolati a tasso zero per il momento destinati all’Artigianato e alla Cooperazione. Il Fondo unico di rotazione per prestiti (FURP) ha una dotazione di 175 milioni, messi insieme grazie ai rientri e da risorse dei Fondi europei (Por Fesr) . Disponibili da subito circa 15 milioni.

I fondi di garanzia per  agevolare l’accesso al credito sono destinati a investimenti in energie rinnovabili (2,8 milioni); ai lavoratori atipici (2,224 milioni); al sostegno alla liquidità delle Pmi di industria, artigianato, cooperazione (4,4 milioni); al sostegno agli investimenti delle stesse imprese (9,461 milioni) ; sostegno all’imprenditoria giovanile, femminile, e ai lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali (6,36 milioni).

“I fondi di garanzia – ha commentato Simoncini – al di là della dotazione finanziaria prevista producono un effetto moltiplicatore pari ad 8 (quindi su una dotazione di 20 milioni di euro si produce un effetto leva di circa 200/210 milioni di euro) cui va aggiunto l’effetto della controgaranzia del fondo centrale”.

Finora le imprese hanno risposto sempre con grande attenzione alle iniziative regionali: sono circa 8mila quelle che hanno ottenuto finanziamenti fra il 2009 e il 2013 e quasi 1.300 quelle che li hanno utilizzati nei mesi scorsi.

 

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