Allora il fischio "fine" è stato scritto, e la polemica sembra destinata a sopirsi, per quanto riguarda la partecipazione di Renzi alla Partita del Cuore, ma a divampare per quanto riguarda l'opportunità del suo gesto da un lato, l'opportunità delle critiche dall'altro. Era stato il M5S a dare inizio alla sarabanda, accusando l'ex-sindaco di giocare uin realtà un vero e proprio spot a favore del "suo" vicesindaco e secondo tutti prossimo sindaco di Firenze Dario Nardella. Una polemica in cui era entrata anche l'ex-assessore regionale Cristina Scaletti, candidata a sindaco sostenuta da tre liste di ambito liberal centrista.
Al divampare delle polemiche, Renzi ha abbandonato: basta, non gioco. Ma il suo è stato un abbandono di quelli che fanno e faranno discutere: Renzi che rinuncia a giocare la Partita del Cuore con i big del calcio in beneficienza per Emergency dicharando la sua marezza, sta già diventando un boomerang per Grillo e i suoi.
"Ho deciso di non giocare ma sono il presidente del Consiglio di un Paese che non merita polemiche così ridicole – scrive il "rottamatore" su Facebook. E non risparmia certo l'attacco a M5S: "Non ha paura di me come calciatore ma di chi vuole cambiare l'Italia".