Partita a tre: solo Vecchi, Vaccari e Prampolini hanno chances

Su otto candidati alle amministrative, solo tre protagonisti: Vecchi, Prampolini e Vaccari. Il candidato sindaco del Pd cerca di allargare il consenso per imbrigliare gli avversari

C’è un clima irreale in città se si pensa che mancano due mesi all’appuntamento con le urne. Come se a Reggio non ci fosse qualcosa di cui parlare, come se l’attenzione forse rivolta altrove. Di argomenti ce ne sarebbero davvero tanti e passano inevitabilmente dall’analisi della stagione che ha segnato l’ascesa di Graziano Delrio. Quale eredità lascia la giunta che per quasi un decennio ha governato la città? Cosa vuole fare di questa eredità chi si candida a raccogliere il testimone?

Il ritardo ha una spiegazione: lo scenario è cambiato in modo radicale. Ed è molto più confuso rispetto a 10 anni fa. Non è un caso se le polemiche più feroci sono state tutte interne al Pd e si sono cosumate alle primarie. Ora almeno abbiamo la dimensione delle forze in campo anche se manca una linea del fronte, che in un modo o nell’altro dovrà delinearsi nei prossimi giorni. Sul campo scenderanno in tre: Luca Vecchi, Dontella Prampolini e Norberto Vaccari.

 

La dottrina Vecchi

Luca Vecchi
Luca Vecchi

Sgomberiamo il campo da un equivoco:  i fantomatici sondaggi segreti che danno Vecchi al 49% non esistono. Trattasi di pura invenzione. Non esiste nessun sondaggio segreto e anche se ci fosse oggi come oggi non avrebbe nessun valore. Vecchi ha schivato saggiamente le polemiche e ha cercato silenziosamente di allargare la base del consenso. Non è uomo di rottura, ma nemmeno di apparato. Ha fatto un patto con Delrio per raccogliere il testimone, ma non ha rivendicato l’eredità politica visto gli ultimi poco eccitanti anni di amministrazione Delrio, terminata con un commissariamento. Gli hanno lasciato qualche grana (tipo il parcheggio in Piazza della Vittoria), ma poteva andare peggio. Altri sarebbero come minimo tesi nella sua posizione, lui invece mostra una calma glaciale. Dal punto di vista della comunicazione non ha commesso errori, ora resta da capire come intende riprendere una trama che si è interrotta il giorno in cui Delrio è stato eletto presidente dell’Anci.

L’incognita M5S

Norberto Vaccari
Norberto Vaccari

Parliamoci chiaro: il voto grillino a Reggio dipende in larga parte da vicende che con Reggio c’entrano poco o nulla. Non perché qui il Movimento 5 Stelle non abbia fatto opposizione. Anzi. Sono stati gli unici ad portare a galla alcune magagne e a sollevare questioni importanti. Insomma, a fare il mestiere di chi sta all’opposizione. Il problema è che pagano la mancanza di struttura territoriale e il centralismo autoritario di un capo che dà gli ordini via Skype. Il processo per decidere il candidato sindaco non è stato traumatico come per il Pd, ma Norberto Vaccari rappresenta una grossa incognita. L’architetto di Rubiera fino a ieri era pressoché sconosciuto, se non all’interno del movimento stesso. Pagare lo scotto dell’inesperienza è inevitabile, ma non può permettersi altre  gaffe come quella dell’auto blu di Antonella Incerti. Il voto di protesta da solo non basta a chi aspira se non a replicare la cavalcata trionfale di Pizzarotti almeno a strappare il ballottaggio.

Donatella Prampolini sfida la storia

Donatella Prampolini
Donatella Prampolini

Pare che Donatella Prampolini non tema la storia. Perché quella del civismo a Reggio non è una storia fortunata. Da Baldi a Monducci, passando per la Spaggiari, il civismo è sempre stato un flop. E Prampolini è un candidato civico, anche se proviene da Alleanza Nazionale ed è sostenuta da Forza Italia e le sue costole (Ncd e Fratelli d’Italia). Il suo consenso, la sua rete di relazioni la presidente di Ascom non se l’è costruita nel partito ma alla guida della sua associazione. E nessuno fino ad oggi si è preoccupato di fare una seria stima di questo consenso. E non si tratta di sondaggi farlocchi. Per lei saranno determinanti gli argomenti che metterà sul tavolo in campagna elettorale. Se fa centro potrebbe portare via voti ai grillini e costringere Vecchi a una partita più impegnativa di quella che è stata fino ad oggi.

 

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