Parte della Reggia di Rivalta agli steineriani? Perché no? Ma anche un’ala dell’ex Opg ai pastafariani ed un palazzetto dello sport ai terrapiattisti non sarebbero male

L’impazzimento della bussola culturale reggiana e della mancanza dei fondamentali, viene certificato dal dibattito sulla proposta avanzata dai seguaci di Rudolf Steiner (filosofo esoterista austriaco defunto nel 1925 che teorizzò tra l’altro come la razza umana originaria, proveniente dal continente scomparso di Lemuria, fosse composta solo di ermafroditi, roba che manco Giacobbo nel suo Kazzenger riuscirebbe a trattare), che chiedono una parte della Reggia di Rivalta per le attività del loro cenacolo associativo e scolastico. Loro riempirebbero dei loro parascientifici contenuti spiritualistici le stanze ove un tempo risuonavano le voci dei rudi muratori materialisti della Tecton ma i soldi ce li dovrebbe mettere il pubblico. Cioè noi. Aperò, sai che convenienza per la comunità finanziare anche supercazzole cosmiche

“Il fegato tra tutti gli organi del corpo umano è quello più relativamente indipendente. Pertanto, in linea generale, le malattie del fegato possono essere combattute usando il pomodoro. Ora possiamo iniziare a capire le connessioni tra piante e animali. Supponiamo, ad esempio, che una persona soffra di cancro. Il cancro, fin dall’inizio, rende certe regioni del corpo indipendenti dall’organismo umano o animale. Quindi ad un paziente di cancro si dovrebbe proibire di mangiare pomodori. Chiediamoci: perché?”. (Rudolf Steiner)

Già, perché? (gianpar)

Facciamo una doverosa premessa: quando trattiamo di argomenti di natura prettamente spirituale, di qualsiasi livello di verosimiglianza, ciascuno è liberissimo di fare un po’ come cazzaccio gli pare. Nella misura in cui non violi le leggi laiche dello Stato né urti troppo la sensibilità altrui, anche se in questo secondo caso, la liberalità è mediabile appunto con la sensibilità del presunto adontato. Lo stesso vale per l’ambito degli argomenti e dei relativi guru della parascienza, quel mistone culturale assai in voga a cavallo tra ‘800 e ‘900 quando le scienze non erano ancora, causa anche scarsità di affinamento tecnico, così definite come oggi.

Le scienze, siano esse sociali, economiche e sanitarie scandiscono infatti (o dovrebbero farlo) la corretta gestione politica della vita dei cittadini nel tentativo di raggiungere il meglio dei rapporti comunitari possibili all’insegna dei dettati legislativi e costituzionali che si sono succeduti nella nostra storia democratica. Dunque anche in questo caso, se le pratiche parascientifiche restano in un ambito privato e non contrastano con le leggi dello Stato, restano del tutto legittime. C’è chi adora uno spaghetto volante, chi ritiene la terra sia piatta, chi ha paura se un gatto nero gli attraversa la strada, chi non mangia lenticchie a capodanno. E potremmo continuare all’infinito. Ma proprio nella misura in cui le teorie, dalle gradazioni vieppiù bislacche, non sono di nessun giovamento oggettivo alle società (magari di presunto giovamento per autoconvincimento del singolo adepto o credente), non dovrebbero godere di privilegi economici pubblici. Bensì autofinanziarsi se sono in grado di farlo. Altrimenti ciao che t’amavo.

Ora, la domanda conseguente è: il filosofo esoterista fondatore dell’Antroposofia Rudolf Steiner, sedicente illuminato spiritualista in grado di avere la percezione del periodo precedente la nostra era, quando tutti eravamo dei grandi ermafroditoni lemuriani, e che definì “immorale” l’elettricità, teorizzatore dell’agricoltura biodinamica (fertilità del suolo e agricoltura inserite in una visione di “forze cosmiche” ed “energie astrali”, come il famoso “preparato 500” o Cornoletame, andate a vedere cos’è, ndr), deve essere inserito nella categoria della “pseudoscienza”? Da un punto di vista epistemologico non si scappa. Steiner è di una pseudoscienza che più pseudioscienza quasi non si può.

Ma c’è di più. La Germania ad esempio ai tempi del covid ha pagato un prezzo salatissimo in fatto di diffusione del virus vista l’alta diffusione della credenza nelle ciarlatanerie antroposofiche ed omeopatiche di stampo steineriano. Secondo Der Spiegel (che ha parlato di una “Federazione di imbecilli”), si è trattato principalmente di un’alleanza tra estremisti di destra, i loro leader politici e i cospirazionisti da sempre oppositori dei vaccini, che hanno sostenuto come pastiglie di zenzero e rimedi omeopatici a base di ferro meteoritico fossero in grado di combattere il virus Sars-CoV-2. Dunque la domanda cambia morfologicamente e semanticamente e diventa: rischiano i gruppi di seguaci di Steiner non solo di crogiolarsi in un ambito pseudoscientifico ma addirittura di sfociare in un più pericoloso alveo antiscientifico, ovvero in una delle derive più letali culturalmente parlando, che oggi la contemporaneità del mondo occidentale deve affrontare? Eccome, siamo nel campo dell’antiscienza.

Ecco, diciamo che, almeno in questo caso, la premessa è quasi tutta la notizia. Il resto sarebbe pressoché un semplice proforma. E riporta il fatto che la Scuola privata parificata Steiner-Wardolf con l’Associazione omonima che conta circa 320 membri, si sia inserita nel dibattito che vuole l’ala nord della Reggia rivaltese andare all’asta il prossimo 14 giugno. Con l’appello, specie agli enti locali, della Deputazione di Storia patria affinché il palazzo che è un bene monumentale, resti “pubblico”. Orbene, quanto siano di “pubblica utilità” i servigi del gruppo steineriano di cui sopra, lo evincano i lettori dal preambolo di cui sopra.

Allora chiudiamo con un consiglio che può giovare in vista dell’apericena quando ci accingiamo ad addentare magari anche qualche patatina fritta e che ci elargisce lo stess Steiner che ringraziamo e che speriamo continui ad illuminarci di lassù, laddove osano gli spiriti altissimi: “in un certo senso, a questo proposito, la patata è simile al pomodoro. Anche la patata opera in un modo indipendente, e in questo senso: passa facilmente attraverso il processo digestivo, penetra nel cervello, e rende il cervello indipendente – indipendente anche dall’influenza degli altri organi del corpo. Infatti, il consumo esagerato di patate è uno dei fattori che hanno reso gli uomini e gli animali materialisti dopo l’introduzione della coltivazione della patata in Europa. Dovremmo mangiare solo quel poco di patate per stimolare il nostro cervello. Non dobbiamo esagerare con il consumo di patate”.

Porca vacca, manco la patata?

 

 

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