Pistoia – Per lui voleva essere soltanto un semplice modo di consigliare quanto dare alla chiesa per l’offerta. Così, almeno, si è giustificato don Valerio Mazzola, parroco di Villa di Baggio, nel Pistoiese. Resta il fatto, però, che la questione è arrivata fino a Papa Francesco a mezzo lettera. Una lettera scritta dai parrocchiani, che si sono lamentati non tanto dei prezzi, quanto dal cattivo gusto del gesto del prete. Il tariffario (190 euro per un matrimonio, 90 euro per un battesimo, e così via) era, tutto sommato, alquanto normale. Alcuni genitori, però, si sono indignati a tal punto da decidere di mandare i loro figli in altre parrocchie per la cresima o la comunione. Don Mazzola ha spiegato di essersi sentito a disagio ogni volta che qualche parrocchiano gli chiedeva il “prezzo” della prestazione religiosa specifica. “Così ho deciso di dare un’indicazione pubblicamente. Non sono offerte obbligatorie nè soldi che vanno a finire nelle mie tasche. La comunità deve capire che c’è bisogno del sostegno di tutti per mandare avanti la chiesa”, ha dichiarato. Che la si veda da un lato piuttosto che da un altro, la questione è di pessimo gusto. E c’è da temere che anche il buon Francesco la riterrà tale, una volta recapitata la missiva.
1 Giugno 2014
Parroco detta i prezzi, fedeli indignati scrivono al Papa
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